Momenti di violenza in piazza Nettuno, durante la domenica interdetta alle auto. Ad essere preso di mira è stato Raffaele Lo Savio, ciclista di Ruote libere, famoso per la sua bici su cui ha montato un impianto audio. Il giovane è stato raggiunto da calci e pugni e il suo mezzo distrutto e in parte gettato sugli scogli. A compiere il raid una quindicina di persone. Guarda le foto e il video
Lungomare, paninari aggrediscono ciclista «È stato un vero e proprio pestaggio»
Esplode la violenza a piazza Nettuno, sul lungomare chiuso al traffico. Secondo quanto riferiscono diversi testimoni, alcuni paninari della zona – proprio di fronte via del Rotolo, che ospita diverse paninerie ambulanti e le giostre – hanno preso di mira Raffaele Lo Savio, il 24enne ciclista dell’associazione Ruote libere, diventato famoso per la sua bici su cui ha montato un impianto audio. Lo Savio faceva parte del corteo di ciclisti e pattinatori, circa 150 persone, che come ogni domenica chiusa al traffico percorreva il lungomare.
Disordini iniziali erano partiti al terzo passaggio del gruppo da piazza Nettuno dove era in corso l’annunciata manifestazione di protesta dei commercianti. Qualche tafferuglio, calci, litigi e battibecchi però rientrati. «Ci urlavano “bastaddi” e altri insulti – racconta un ciclista – Ma se la sono presa soprattutto con Raffaele perché dicevano che disturbava con la musica». «Un paninaro addirittura ha detto “Certo, noi paghiamo la Siae e lui invece…”», racconta un altro. Una scusa, secondo i testimoni, che nasconderebbe l’odio di alcuni commercianti nei confronti dei ciclisti, colpevoli di aver convinto il sindaco Enzo Bianco a chiudere l’arteria alle auto, provocando un calo di clientela e incassi.
La situazione degenera poco più tardi, quando il corteo passa nuovamente da piazza Nettuno. È in questo momento che un gruppo di persone tra cui alcuni paninari – in totale una quindicina – si avventano su Lo Savio, lo aggrediscono con calci e pugni e distruggono la sua bici. Chi c’era parla di «un vero e proprio pestaggio». «A picchiarlo erano due uomini con la maglietta rossa e la scritta di un paninaro e altri due con una maglietta blu e il nome di un altro paninaro – racconta la sorella di Lo Savio – Sono partiti dall’altro lato della strada per andare dritti a massacrare mio fratello. Rappresentava un simbolo con la sua musica e la sua bici». Mentre i quattro se la prendevano con il giovane, gli altri distruggevano la bicicletta. A terra rimane la batteria dell’impianto audio – e i segni dell’acido che è fuoruscito -, mentre le casse sono state lanciate sugli scogli. «Volevano buttare a mare l’intera la bicicletta, ma li ho fermati», continua la sorella di Lo Savio.
Nei momenti più concitati, per difendere il 24enne, un vigile ha fermato un autobus dell’Amt che transitava per far salire Lo Savio e metterlo al sicuro. Nonostante questo, gli aggressori e molte altre persone, secondo alcuni testimoni, avrebbero continuato a colpire il mezzo con botte e calci. «Tanto sappiamo chi sei e dove trovarti», avrebbero gridato contro il ragazzo che successivamente è stato trasferito in ambulanza all’ospedale Garibaldi, dove ha ricevuto la visita del sindaco Enzo Bianco e del comandante della polizia municipale Pietro Belfiore. Una signora che era presente alla scena si è sentita male e ha perso conoscenza. Una reazione di paura dopo che il marito cardiopatico era intervenuto per difendere il 24enne. «C’è stato solo un vigile che ha difeso mio fratello – racconta la ragazza – Si è fatto male anche lui e lo so perché, mentre prendeva le mie generalità, ha sporcato il foglio di sangue con la mano ferita». «In quel momento c’erano solo quattro colleghi sul posto – raccontano alcuni agenti – Noi siamo arrivati dopo ma era tutto finito». «È assurdo – aggiunge Danilo Pulvirenti, presidente di Rifiuti Zero e presente sul posto – che proprio questa domenica, con l’annunciata manifestazione dei commercianti, ci fossero solo i vigili urbani, mentre nei mesi scorsi erano presenti anche carabinieri, polizia e altre forze dell’ordine».
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I carabinieri, intervenuti dopo le chiamate dei ciclisti, restano poco in piazza. Nonostante i numerosi testimoni da ascoltare, rinviati a domani per la consegna dei video registrati con i cellulari. In piazza Nettuno invece c’erano due consiglieri comunali, Lanfranco Zappalà, del Pd, e Manlio Messina, di Area centrodestra. Quest’ultimo descrive una scena in parte diversa e precisa di essere stato presente fino alle 19.15 circa, cioè fino a quando il corteo dei commercianti non ha ripreso a sfilare verso piazza Europa. «Qualunque gesto di violenza ci sia stato è da condannare, ma fino a quando c’ero io non ho visto nessun pestaggio», spiega. Il consigliere ricostruisce quanto accaduto nel tardo pomeriggio. «Il gruppo di ciclisti è passato diverse volte con musica ad alto volume da piazza Nettuno, disturbando la manifestazione in corso dei commercianti. Non so se era fatto apposta, ma potevano evitarlo. Questo ha creato molta tensione e un gruppo di teste calde tra i paninari ha cominciato a minacciare, è volato qualche calcio, a un ragazzo è stata presa la macchina fotografica, una mezza rissa insomma che però è subito rientrata».
Messina afferma di essere intervenuto in prima persona, insieme ad alcuni vigili urbani per riportare la calma. «Ho parlato con Lo Savio, stava bene, gli ho consigliato di allontanarsi per non peggiorare la situazione. Alla fine siamo riusciti a mediare e i paninari hanno stretto la mano ai ciclisti, scusandosi. Se avessi visto un pestaggio sarei immediatamente intervenuto. Non so se qualche facinoroso è rimasto anche dopo che il corteo dei commercianti è ripartito, ma non vorrei neanche che si montasse un caso per nulla», conclude. Non è ancora chiaro se al momento dell’aggressione i commercianti fossero già andati via o fossero ancora presenti in piazza Nettuno. Secondo alcuni testimoni, la manifestazione era quasi finita ma molti esercenti erano ancora lì e non sarebbero intervenuti. «È evidente che ci troviamo davanti a un pezzo di città restìo al cambiamento e qualcuno, pochi per fortuna, pensa persino di poterci intimidire usando la violenza e metodi mafiosi», dichiara il sindaco Enzo Bianco, in ospedale da Lo Savio insieme agli assessori Rosario DAgata e Salvo Di Salvo. «Noi comunque non arretriamo – conclude il primo cittadino – e siamo determinati a riconquistare, un pezzo dopo laltro, la città al vivere civile».