Lumia e Crocetta vogliono rilanciare il Megafono a spese di PD e grillini

LA CONDANNA DI LOMBARDO RIDIMENSIONA IL SENATORE DI TERMINI IMERESE. DA QUI IL RILANCIO DEL MOVIMENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE. CHE PASSA DAI FONDI EUROPEI ALLE CITTA’ METROPOLITANE SICILIANE…

Da un paio di settimane, su facebook, imperversano i post di dirigenti del Megafono, il Movimento politico che Rosario Crocetta e Giuseppe Lumia non hanno mai sbaraccato. Ogni tanto dicono che sono sempre stati nel PD, anche se gli hanno fatto perdere un sacco di voti alle ultime elezioni amministrative.

Ma la notizia, oggi, non è l’ambiguità di Crocetta e Lumia: questa è storia vecchia. Oggi la notizia è la condanna per mafia dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. E gli effetti che tale condanna avranno nella politica siciliana.

La prima considerazione riguarda Lumia. Se prima della condanna di Lombardo aveva qualche speranza di andare in lista alle elezioni europee nel PD, adesso la speranza è del tutto tramontata. La sua eventuale candidatura scatenerebbe violente polemiche. Perché sarebbero in tanti a rinfacciargli i suoi quattro anni con il Governo Lombardo. E, in ogni caso, la base del PD non lo voterebbe mai.

Da qui non l’ipotesi, ma la necessità, per Lumia, di rilanciare subito il Megafono per continuare a fare politica al di fuori di un Partito – il PD – dove ormai è segnato in negativo. Si tirerà dietro il governatore Crocetta? Noi riteniamo di sì. Anche perché, nel PD, nessuno sopporta l’attuale presidente della Regione. Insomma, non c’è alcun motivo per pensare a una rottura tra il governatore e il senatore. Anzi.

E’ probabile, infatti, che Lumia e Crocetta abbiamo già iniziato la riorganizzazione del Megafono. E la presenza su facebook dei tanti post potrebbe essere il segnale di un obiettivo preciso: rimettere in piedi il Megafono per contrattare con il PD da una posizione di forza. E, magari, per verificare nuove alleanze in vista degli appuntamenti elettorali. 

Il primo appuntamento elettorale è rappresentato dalle europee di maggio. Su questo fronte lo scenario è problematico, perché c’è da fronteggiare uno sbarramento del 4 per cento a livello nazionale. Bisognerebbe capire se Lumia e Crocetta avrebbero interesse a partecipare a questa competizione elettorale. Ed, eventualmente, con chi si potrebbero alleare.

Da solo, il Megafono, non avrebbe dove andare. Ma alle prossime elezioni europee sono tante le piccole formazioni politiche che, da sole, avrebbero problemi, ma che, unendosi, potrebbero ambire a superare lo sbarramento del 4 per cento.

E’ un caso, ad esempio, che il leader di Azione Civile, Antonio Ingroia, sia già ‘dentro’ l’alleanza con il governatore Crocetta? L’ex Pm è commissario di Sicilia e-Servizi. Ed è anche commissario della Provincia di Trapani.

Certo, i commissariamenti delle nove Province siciliane sono, con molta probabilità, illegittimi. Ma questo si certificherà dopo le elezioni europee di maggio. Non a caso il Governo Crocetta ha commissariato le Province dell’Isola fino a giungo.

In questo passaggio politico e amministrativo Crocetta e Lumia stanno applicando, alla lettera, un vecchio principio clientelare che gli ex democristiani e gli ex socialisti della Prima Repubblica conoscevano bene: gli atti di organi illegittimi sono nulli, ma i voti guadagnati con la gestione illegittima di enti pubblici sono validi.

Che vogliamo dire? Semplice: che Crocetta utilizzerà i commissari delle nove Province in termini elettorali. E non è detto che li utilizzi in favore del PD.

Perché, come già accennato, se è vero che la presenza del Megafono, da solo, alle europee è da escludere, è altrettanto vero che il Megafono in alleanza con i vari ‘cesplugli’ della Sinistra potrebbe diventare realtà.

Azione Civile, l’abbiamo già detto, è già un possibile alleato. Ma ce ne sono altri. Per esempio, Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e Ignazio Messina. E altre formazioni di Sinistra che il PD non garantisce. Per esempio, lo stesso Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. 

Per non parlare della stessa Udc. Non ci sarebbe affatto da stupirsi di un’eventuale alleanza elettorale tra il Megafono e l’Udc. Anche perché Crocetta e Lumia non hanno nulla di Sinistra e hanno, invece, molti punti in comune con il mondo della conservazione: l’acqua privata, la gestione dei rifiuti sempre ai privati e via continuando.

Insomma, Crocetta e Lumia debbono, in primo luogo, rilanciare il Megafono a spese del PD. Sotto questo profilo sono stati abili a rinviare il rimpasto della Giunta a dopo l’approvazione della legge oggi in discussione all’Ars. Una volta ‘acchiappata’ la legge, ancora una volta, Lumia e Crocetta tratterebbero con il PD da una posizione di forza.  

In secondo luogo, potrebbero trovare alleati già nell’imminente passaggio elettorale delle europee, non avendo alcun problema ad allearsi con i ‘cespugli’ della Sinistra o con l’Udc.

Anche se la Region siciliana è quasi fallita, Crocetta potrebbe mettere sul piatto i fondi europei la cui spesa, ormai, non è più controllata da un’Unione europea dove a prevalere sono gli imbroglioni: vedi massonerie finanziarie, finanzieri ‘truffaldi’ e banche.

In ogni caso, Crocetta e Lumia, in Sicilia – oltre alla gestione clientelare delle Province (ridotte al bisogno e, quindi, molto manovrabili sotto il profilo elettorale) – potrebbero mettere in lista quatto o cinque assessori regionali. Anche se il capolista sarebbe sempre Lumia.

L’unico punto debole che potrebbe, se non far saltare, di certo ridimensionare il disegno di rilancio del Megafono è rappresentato da un eventuale ‘stop’ dell’Ars al disegno di legge su Province, città metropolitane e ‘liberi’ Consorzi di Comuni.

L’eventuale blocco di questa legge toglierebbe ‘ossigeno’ a Crocetta e Lumia, costringendoli a trattare con Roma – e dunque con il PD – la manovra finanziaria bis che non potrebbe più essere sostituita da una serie di imbrogli amministrativi con le future quanto un po’ ridicole città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

Se dovesse saltare questa legge in discussione all’Ars, salterebbero anche tutti i piani – che sono economici e politici insieme – di Confindustria Sicilia: piani concertati, ovviamente, con gli stessi Crocetta e Lumia e, magari, con i Sindaci che sponsorizzano le tre improbabili città metropolitane della Sicilia.

Non è un caso, insomma, se in questi giorni anche le ‘Territoriali’ di Confindustria Sicilia – cioè le associazioni provinciali degli industriali – siano mobilitate per provare a condizionare Sala d’Ercole. Ovvero per ‘convincere’ il Parlamento siciliano ad approvare questa strana legge strettamente funzionale al rilancio del Megafono in stretta connessione con gli ‘industriali’ e con alcuni Sindaci.

Se si guarda attentamente lo schieramento che oggi sostiene la legge su Province, città metropolitane e ‘liberi’ Consorzi di Comuni in discussione a Sala d’Ercole, ci si accorge che dietro ci sono soggetti che, coagulati attorno al rilancio del Megafono, dovrebbero togliere voti al PD e al Movimento 5 Stelle. Un variegato Movimento politico che si alimenterebbe con le risorse di tre improbabili – ed anche un po’ ridicole – città metropolitane siciliane…

 

 


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