«Non c’è giorno che non abbia pensato a lui, è doveroso innanzitutto per me omaggiarlo, visto il bene che gli volevo. Sono stato soprattutto un suo fan e ho portato anche la mia famiglia a esserlo. Figurati che anche mio fratello sa i suoi monologhi a memoria, pur facendo altro nella vita». Salvo Piparo parla di Luigi Maria Burruano con una commozione che fatica a trattenere. E dire che è passato un anno dalla morte di uno dei più sanguigni e noti attori che Palermo ha coltivato e poi (in parte) dimenticato, come solo questa città sa fare. Questa sera, a partire dalle ore 21, nella Chiesa dello Spasimo uno spettacolo corale dal titolo “Luigi oh caro!” omaggerà Burruano tra musica, prosa, canto e cunto.
Lo spettacolo, a ingresso gratuito, nasce dalla volontà di riunire vecchi e nuovi amici per ricordare una delle figure simbolo di Palermo. La direzione artistica è affidata a Clara Congera, l’ultima compagna di Burruano. I nomi annunciati sono quelli di Salvo Piparo, Costanza Licata, Davide Velardi, Alessandra Salerno, Jack Cottone, Marcello Mandreucci, Sigfrido Giammona e Giovanni Libeccio. Ma altri, come Ficarra e Picone, saranno comunque presenti seppur non inseriti nella locandina. Il cuntista Salvo Piparo dà qualche anticipazione a MeridioNews sulla natura dell’omaggio e sulla sua genesi. «Noi non reciteremo Gigi – spiega -, ne parleremo come se fossimo al tavolo e proietteremo alcuni suoi spezzoni, ci saranno pure delle colonne sonore alle quali Burruano era legato. Non volevamo fare una cosa piritolla e vantona. È un evento che abbiamo organizzato senza alcun finanziamento, figurati che Clara ci mette di tasca sua, perché è lei a pagare il service da 1200 euro. Sono attese oltre 300 persone, il Comune ci ha dato lo spazio gratuitamente e lo ha inserito tra gli eventi di Palermo capitale della cultura. Ma io direi che ci rientra quasi naturalmente».
Cosa resta, dunque, di Luigi Maria Burruano, per tutti Gigi, a un anno dalla sua scomparsa? Attore, regista, autore, comico e drammatico, spassoso e feroce allo stesso tempo, cantore delle tradizioni e capace di restituire sempre vizi e virtù dei quartieri popolari, Burruano ha amato Palermo in modo viscerale e dalla città, forse, ha ricevuto meno di quanto ha dato. Lo spettacolo di questa sera, dunque, cerca di restituirgli ciò che in quest’anno è andato perso, tra proclami e promesse che non si sono finora concretizzate. «Sono stato un grande allievo silente di Gigi – continua Piparo -, non amava essere chiamato maestro e probabilmente i veri maestri sono umili allo stesso modo. Quando si parla di lui ci sono diverse cordate: da quelli che sono armati dalla voglia di speculare, ad altri che vorrebbero ricordarlo ma senza picciuli non organizzano nulla. Anche nel dolore più grande Gigi sapeva farci ridere. E abbiamo scelto di intitolare lo spettacolo Luigi oh caro! perché per noi così deve essere: ci sono attori che vorrebbero mettere in scena Palermo, oh cara! (il suo spettacolo teatrale più celebre e apprezzato … ndr), ma nessuno può farlo perché quell’opera è sua. Non può nascere un altro Burruano. Il nostro sarà dunque un omaggio in punta di piedi, un segno di rispetto così come lui probabilmente avrebbe voluto».
Probabilmente, a sfavore di Burruano, ha giocato il tentativo di accoltellamento dell’ex genero, culminato con l’arresto nel 2006. Un episodio che una parte di città non gli ha mai perdonato. «Gigi non era una persona cattiva ma era all’antica – osserva Piparo – era quello che si dice “un cuore di padre”. Giocava a fare il vastaso ma era un nobile d’animo. So che era un grande uomo che amava la vita. Su di lui ha influito forse la depressione, che arriva all’improvviso, ma resta un grande poeta dell’amore che amava profondamente la sua città».
L’ingresso per lo spettacolo Luigi oh caro! è gratuito, ma è gradita la prenotazione. Basta un sms o un messaggio WhatsApp al numero 3288663774.
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