Al cinema De Seta l'associazione Lumpen, con il patrocinio del Comune, per due giorni alle ore 11 organizza la visione di alcuni capolavori che hanno raccontato la città che fu. Da Mingozzi a Fava, all'insegna di inchieste lucide e spietate
Luci su Palermo, rassegna di documentari dagli anni ’50 Proiezioni il 21 e il 22 per riscoprirne viscere e vicende
Due giorni di proiezioni, mercoledì 21 e giovedì 22 dicembre alle 11 del mattino, per far conoscere ai ragazzi più giovani la storia nascosta e meno conosciuta della città. È l’iniziativa organizzata dall’associazione culturale Lumpen, con il patrocinio del Comune di Palermo, al cinema De Seta. Una rassegna intitolata Luci su Palermo e che vedrà protagonista la città, o meglio il racconto di essa che è stato realizzato da alcuni capolavori del cinema documentario che meglio di chiunque altro hanno saputo raccontare le viscere di Palermo e le sue vicende, a volte difficili e sofferte, e i suoi cambiamenti dal secondo dopoguerra fino al controverso boom degli anni ‘60 e la Mafia.
Mercoledì 21 dicembre il primo documentare ad andare in scena sarà Con il cuore fermo, Sicilia: un’inchiesta di Gianfranco Mingozzi nata da un’idea di Cesare Zavattini, con un efficace commento di Leonardo Sciascia, che in 28 minuti analizza i problemi della Sicilia, l’arretratezza economica e culturale, l’analfabetismo, le condizioni di lavoro insostenibili, i fanatismi millenari, la violenza mafiosa. Ad essere apprezzato fu soprattutto il racconto del fenomeno della mafia, fino a quel momento poco analizzato, con una sequenza di scatti fotografici e la ripresa dal vero di fatti delittuosi – tanto che Mingozzi con questo lavoro vinse il Leone d’Oro alla XVII Mostra Internazionale del Documentario di Venezia. E poi un altro lavoro di Mingozzi, Li mali mestieri, dove la poesia di Ignazio Buttitta accompagna con la cadenza di una ballata popolare le immagini dei vicoli e delle piazzette di Palermo. A seguire un corto di Mario Verdone, padre del più celebre Carlo, dal titolo Mestieri per le strade e infine il lavoro che dà il titolo alla rassegna.
Giovedì invece, sempre alle ore 11, proiezione di un unico corto: I siciliani, di Giuseppe Fava – il documentario che il giornalista realizzò partendo dalle sue celebri inchieste che con spietata lucidità descrivevano le miserie e le bellezze dell’isola.