Lo scandalo a Messina dalla Formazione professionale si estende alla scuola

DALLE INDAGINI SAREBBE EMERSO CHE IL PARLAMENTARE DEL PD GENOVESE SAREBBE RIUSCITO A CONDIZIONARE, PIEGANDOLO AGLI INTERESSI DEI SUOI FAMILIARI E DEI SUOI AMICI, ANCHE IL PIANO DI RIDIMENSIONAMENTO SCOLASTICO APPROVATO NEL 2012 DALL’EX ASSESSORE MARIO CENTORRINO

La richiesta di arresto per il parlamentare del PD Francantonio Genovese è la notizia del giorno che ha fatto il giro dei network nazionali e regionali. Un’operazione giudiziaria che vede coinvolti circa venticinque soggetti per un totale di cinquantaquattro capi di accusa contestati dalla Procura della Repubblica di Messina.

Quello che va precisato ad onor di cronaca è che tra i reati contestati non vi sarebbe soltanto la gestione dei “corsi d’oro” nel settore della Formazione professionale, ma favoritismi nell’assegnazione di posti dirigenziali per amici fino a creare un vero e proprio sistema perverso che prevedeva il doppio dei posti con un enorme vantaggio politico e clientelare al quale si sarebbero aggiunti accorpamenti e scorpori di istituti scolastici per avvantaggiare gli amici, a danno degli aventi diritto e producendo un possibile danno alle ‘casse’ dell’Erario pubblico.

Quello che va sottolineato e che in tanti ancora non sanno è il condizionamento nelle scelte di governo, che l’esponente pidiessino, già Sindaco di Messina, non si sarebbe risparmiato.

Quindi, oltre alla Formazione professionale, le attenzioni di Genovese, ai tempi in cui assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale era il professor Mario Centorrino, sarebbero state rivolte anche al settore dell’Istruzione.

Secondo quanto riportato dal quotidiano la Repubblica.it, Francantonio Genovese sarebbe riuscito a condizionare, piegandolo agli interessi dei suoi familiari e dei suoi amici, anche il Piano di ridimensionamento scolastico approvato dall’ex assessore Centorrino, uomo che – nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Giovanni Di Marco – viene disegnato come pedina del deputato PD alla Regione.

Che qualcosa non andasse per il verso giusto questo giornale lo aveva intuito già agli inizi del 2013 raccontando dell’avvio di specifiche indagini da parte delle Forze dell’Ordine che da Messina si spostarono in assessorato a Palermo per sequestrare una montagna di carte legate al dimensionamento scolastico.

I dubbi di ieri, oggi sembrano diventati quasi certezze. Almeno da quanto emergerebbe dalla conclusione dell’indagine preliminare richiamata. Genovese, che ha una cognata alla guida di un plesso scolastico a Messina, avrebbe effettuato pressioni su Centorrino per accorpare alcuni istituti scolastici. Il tutto inserito nelle modifiche al Piano per la rete scolastica del 2012 che avrebbe dovuto meglio redistribuire le risorse per la pubblica istruzione, in modo tale che alcuni soggetti a lui vicini potessero conservare l’incarico di dirigenti scolastici nello stesso plesso, anche in danno di altri dirigenti scolastici aventi diritto.

Nell’ordinanza è citato anche il nome di Nino Papania, altro esponente di spicco del PD e originario della provincia di Trapani. Anche lui avrebbe fatto pressioni per pilotare il Piano di ridimensionamento scolastico in favore di persone a lui vicine.

Dicevamo della nostra intuizione in tempi non sospetti. Richiamiamo alcuni passaggi di un nostro articolo pubblicato il 6 febbraio del 2013 sull’argomento che anticipava alcuni temi oggi oggetto dell’ordinanza di custodia cautelare.

“Proprio il 6 febbraio dell’anno scorso le Forze dell’ordine provenienti da Messina hanno provveduto a sequestrare in assessorato regionale istruzione e Formazione professionale gli atti riguardanti il Piano di dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2012/2013 relativi alle province di Messina e Trapani. Pare che a smuovere le acque abbiano contribuito diverse denunce riguardanti nomine di dirigenti scolastici a danno di altri, favorendo i primi in quanto vicini a personaggi politici dei territori interessati”.

“A seguito delle azioni legali avverso l’approvazione, agli inizi del 2012, del Piano per il dimensionamento scolastico approvato, avvenuta con decreto assessoriale firmato dall’allora assessore Centorrino, gli agenti hanno acquisito tutti i verbali del Tavolo tecnico regionale composto da Enti locali, Upi, Anci, sindacati della scuola regionali e territoriali, consigli scolastici provinciali, uffici scolastici territoriali e ufficio scolastico regionale”.

Come si è arrivati al decreto ‘incriminato’ che ha portato alla richiesta di custodia cautelare per Genovese? Vi raccontiamo l’iter previsto dalle disposizioni normative vigenti.

L’assessore provvede ad elaborare un documento sulla scorta dei parametri numerici fissati dalla legge regionale n.6 del 24 febbraio 2000 e in attuazione di una specifica delibera di Giunta, adottata dal Governo retto all’epoca da Raffaele Lombardo.

Successivamente si apre una fase di concertazione dove la proposta di dimensionamento scolastico viene sottoposta ai componenti del Tavolo tecnico (Comitato regionale). In sede di definizione dell’accordo, nel febbraio 2012, nel corso di una lunga notte di lavori, pare che il documento votato sia stato sostituito. Per cui il Piano approvato con decreto assessoriale poco aveva a che vedere con quello concertato”.

“A quali risultati si è pervenuti? Sono stati tagliati 171 dirigenti scolastici e sembra siano stati nominati oltre trecento reggenti, con notevoli costi aggiuntivi. Pare sia stato così possibile creare il doppio dei posti con un enorme vantaggio per chi aveva finalità squisitamente politiche e clientelari. Così come col valzer degli accorpamenti e delle scorporazioni di istituti scolastici pare si siano potuti avvantaggiare amici di politici ed amici degli amici.

Un’operazione clientelare in grande stile smascherata dall’autorità giudiziaria con una condotta celere e di grande efficacia che ha portato, in un anno, ad individuare i responsabili.

Oggi, in tanti, siamo pronti a giurarlo, tremano in provincia di Trapani.

 

 


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