Il senatore del Pdl, guarito grazie "a Sant'Agata, Padre Pio e ai nostri medici" scrive al quotidiano di Viale Odorico da Pordenone, commentando la classifica di Italia Oggi: "Non è vero quel che si è voluto far credere... che fossimo in fase di regressione. Lattuale situazione finanziaria di Catania è simile se non identica a quella di tantissime altre città"
Lo dico a ‘La Sicilia’
Questo il testo della lettera inviata dal senatore Umberto Scapagnini, già sindaco di Catania, a ‘La Sicilia’ l’otto dicembre e pubblicata dal giornale ieri nella cronaca cittadina.
Caro direttore, questa mattina Italia Oggi ha pubblicato il suo annuale rapporto sulla qualità della vita nelle città capoluogo. I dati tengono conto di una serie di parametri che vanno dalla sicurezza alle strutture, dall’ambiente al tempo libero, dall’occupazione allo sviluppo, producendo una media che dà una visione globale di quella che è appunto la qualità della vita in ognuna delle 103 città capoluogo di provincia. I dati riportati nel 2008 ovviamente sono il risultato della valutazione degli anni 2007 e in qualche caso 2006. Catania ha fatto nella classifica generale un balzo assai notevole portandosi dal settantacinquesimo al sessantesimo posto. Le variabili per ogni singola sottocategoria ci indicano alcuni elementi di notevole qualità e tra questi particolarmente rilevanti la qualità e la quantità delle strutture.
E’ interessante notare come Catania sia inoltre di gran lunga la prima tra le città siciliane mentre, purtroppo, tra il 95mo e il 103mo posto ricadono ben quattro delle nostre altre province. Non c’è certamente da essere felici ma analizzando anche la progressiva crescita rispetto agli anni precedenti è sicuramente da mettere in risalto che tra le città del sud in generale, e tra quelle siciliane in particolare, Catania si è ben difesa. Dico questo con una certa soddisfazione e con il rimpianto di non essere ancora, dopo otto anni da sindaco e per note cause di forza maggiore, al vertice di questa battaglia per la crescita della nostra città. Città che purtroppo è stata, particolarmente negli ultimi tre anni, assalita e massacrata da una distorsione della realtà ripresa in maniera volutamente punitiva da parte dei media (voi esclusi). E quello che mi amareggia particolarmente è che simile comportamento è stato condotto anche da “nostri” teorici compagni di cordata in luogo di apprezzare il lavoro degli altri; meglio farebbero adesso ad impegnarsi a fare sì cha la prossima volta dal 60mo potremo esprimere un’ulteriore progressione.
Non è vero dunque quello che si è voluto far credere, per interessi personali e anche da parte di chi dovrebbe avere Catania nel cuore, che fossimo negli ultimi anni in fase di regressione. L’attuale situazione finanziaria, su cui si è discusso mille volte, è simile se non identica a quella di tantissime altre città del sud e a parecchie del centro. La differenza tra Catania e le altre è che mentre da una parte c’è stato l’assalto alla baionetta durante il governo Prodi, dall’altra non si è voluto tenere conto della radicale trasformazione strutturale, funzionale e della ricchezza dei nostri beni immobili. A conclusione di questa mia vorrei invitare ancora una volta, come ho sempre fatto, al contrario di qualcun altro, a dare il meglio che possiamo per questa città che ha tante possibilità e che noi stessi facciamo purtroppo diventare bersaglio con spirito masochistico.
Chiudo con una considerazione di carattere umano. Ogni volta che torno a Catania, soprattutto tra i miei amici dei quartieri popolari sento il calore e l’affetto che ci scambiamo e ho modo di apprezzare l’attenzione che i miei concittadini mi rivolgono anche per quanto riguarda la mia salute. Oggi, che grazie a Sant’Agata, a Padre Pio ed ai nostri medici, ho superato la malattia, posso apprezzare ancora di più la vicinanza umana. La maggior parte della gente onesta e semplice sa giudicare. Cerchiamo di fare il modo di non deluderla. Io da Roma ce la metterò tutta (e già qualcosa si è vista).
Fotomontaggio tratto da www.erroneo.org