L’Italia nelle mani del ‘Gruppo di Bilderberg, la ‘cupola’ della finanza mondiale

«Il vostro nemico è Mario Monti. È un trad… della nazione italiana, dovrebbe essere messo in prig…». Parola di Daniel Estulin, giornalista russo di origine lituana, autore del dirompente saggio sull’oscura influenza del Gruppo Bilderberg nella politica economica mondiale.

Per la cronaca, il Gruppo Bilderberg (detto anche conferenza Bilderberg o club Bilderberg) – leggiamo su Wikipedia – è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità influenti in campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici, militari e politici. Il gruppo si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso in varie parti del mondo, normalmente in Europa, e una volta ogni quattro anni negli Stati Uniti o in Canada. Ha un ufficio a Leida nei Paesi Bassi. I nomi dei partecipanti sono resi pubblici attraverso la stampa, ma la conferenza è chiusa al pubblico e ai media”.

“Dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all’esterno, questi incontri sono stati oggetto di critiche e di varie teorie del complotto, come ad esempio quella sostenuta da Daniel Estulin nel libro Il Club Bilderberg. Gli organizzatori della conferenza, tuttavia, spiegano questa loro scelta con l’esigenza di garantire ai partecipanti maggior libertà di esprimere la propria opinione senza la preoccupazione che le loro parole possano essere travisate dai media”. (a sinistra, foto tratta da lamappadelnuovomondo.wordpress.com)

La clamorosa denuncia di Estulin, introdotto dal blogger Claudio Messora, autore di “Byoblu”, è andata in onda – clamorosamente – su RaiDue il 26 ottobre 2012, grazie all’info-talk “L’ultima parola”, condotto da Gianluigi Paragone.

Una puntata interamente concentrata sul nodo della sovranità monetaria, la cui “amputazione” imprigiona gli Stati dell’Eurozona al giogo del debito pubblico. Servizi dal meeting di Rimini sulla Modern Money Theory, con interviste a Paolo Barnard e Warren Mosler.

In studio, Giorgio Cremaschi attacca: «Soffriamo per i trattati-capestro varati da Bruxelles: perché in Italia non c’è mai stato un referendum che li convalidasse?». Rincara la dose l’economista Giulio Sapelli: «È ora di dire la verità alla gente: possiamo votare solo per il Parlamento Europeo, che non conta niente».

Risultato: fine della democrazia reale, per sopraggiunta impossibilità di decidere. Con buona pace dei nostri inutili politici e di un Parlamento ormai esautorato. Stabilisce tutto Bruxelles, a monte dei cittadini-elettori, lasciando allo Stato il triste compito di fare da notaio del disastro, nonché da spietato esattore.

«Stiamo vivendo la crisi finanziaria più terribile di tutta la storia dell’umanità», sostiene Estulin, nipote di un colonnello del Kgb.

Il padre dell’autore russo era invece un dissidente, imprigionato e torturato per il suo impegno a favore della libertà di espressione in Unione Sovietica. Fuggito dapprima in Canada, Daniel Estulin vive ora in Spagna. La prima edizione del suo libro-denuncia sulla cupola della finanza mondiale risale al 2005 ed è stata citata anche da Fidel Castro.

«Si tratta di una crisi che riguarda miliardi e miliardi di dollari che non potranno mai essere ripagati», dichiara Estulin su RaiDue in seconda serata: «Qualunque governo che cercherà di ripagare questo debito distruggerà il proprio Paese».

Tutto quello che finora si è cercato di fare, aggiunge lo scrittore russo, è stato obbligare i cittadini a pagare il debito pubblico, gonfiato dagli interessi usurai della finanza internazionale e aggravato, nell’Eurozona, dall’impossibilità di ricorrere – a costo zero – all’ossigeno della moneta sovrana.

«Dal momento che noi non possiamo pagare, e non può pagare neanche il governo – continua Estulin – allora ci si rivolge alle istituzioni finanziarie internazionali: il che significa che chiunque cercherà di far questo distruggerà il suo Paese». Quindi l’affondo contro il premier “tecnico” italiano, che proviene dalla Goldman Sachs e dallo stesso Bilderberg: «In Italia, persone come Mario Monti, che sanno esattamente quello che sta succedendo nel mondo, distruggeranno l’Italia apposta». Da qui le pesanti accuse rivolte a Monti.

Niente di nuovo sotto il sole, aggiunge Estulin: «Se ne parlò già nel 1968 alla conferenza Bilderberg in Canada, dove si disse che non era più possibile avere fiducia negli Stati-nazione e sperare che facessero il ‘lavoro sporco’ delle grandi corporations». Troppi rischi: la democrazia può allevare politici onesti. Tanto vale ‘spegnerla’, e commissariare – di fatto – gli Stati democratici, revocando la loro sovranità.

«Qui si vuole creare un’unica azienda globale a responsabilità limitata – dice Estulin nello studio di RaiDue – perché le aziende hanno molto più potere di qualsiasi altro governo al mondo.

E creature come Mario Monti sono, semplicemente, il sottoprodotto di questo sistema». E quindi, attenzione: «Se non ci liberiamo da questo cancro, saremo di fronte alla più terribile crisi dell’umanità. Siamo alla svolta della storia, e la strada che prenderemo adesso deciderà il futuro dell’umanità».

Tesi estreme? «L’importante è non averne paura – chiosa Paragone – e trovare il coraggio di affrontarle e discuterle».

Tutto quello che avete letto spiega la violenza con la quale, ieri, le Polizie di mezza Unione Europea si sono scatenate contro chi manifestava contro la grande finanza che si è impossessata dei nostri Paesi. Con il gioco perverso sul debito pubblico, con lo spread a ‘comando’ e con varie forme di violenza (come quelle andate in scena in Grecia – con la farsa del referendum – e come quelle sperimentate con ‘successo’ ieri in Italia, in Spagna e in altri Paesi europei).

Quello che sta succedendo in Europa fa parte di una strategia fascista tesa al controllo di tutti i cittadini. Stanno utilizzando l’idea dell’Unione Europea dei grandi europeisti del passato – da Gaetano Martino ad Altiero Spinelli, per citare gli europeisti italiani tra i più importanti – per instaurare un regime dittatoriale.

Le uniche due cose che questo il nuovo regime dello spread teme sono la rivolta popolare e la rivolta fiscale. Sono queste le due leve che possono fare saltare il disegno massonico e fascista dei nuovi padroni dell’Europa. Questo spiega la violenza con la quale, ieri, sono stati bastonati anche i ragazzini minorenni.

L’Italia si sta già ‘adeguando’ ai nuovi ‘padroni’ dell’Europa, provvedendo a mettere la ‘mordacchia’ ai giornalisti. Non è certo casuale che, proprio in questi giorni, al Senato, con il voto segreto, in stile ‘incappucciati’, si cominci a parlare di galera…

Redazione

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