L’istruttoria. Gli atti del processo in morte di G. Fava

“La verità è l’unica sepoltura!…Solo la verità darà pace ai loro corpi e placherà i loro lamenti”

“Quale verità? L’inchiesta…il processo…o ti serve solo la vendetta? Cos’altro occorre ancora per seppellirli?”

“Ricordare tutto. Tutto! Anche la viltà di chi ha taciuto…”

 

La Sicilia, terra fragile e crudele di Peppino Impastato, di Carlo Alberto Dalla Chiesa, dei giudici Falcone e Borsellino, solo per citare alcuni dei nomi più tragicamente noti. Ma anche di Giuseppe Fava. Tutte vittime di quella bestia che si insidia ovunque, che ti avvinghia come una “piovra” e da cui non hai più scampo. Che ti strozza per farti tacere per sempre.

 

Questo è quello che accadde il 5 gennaio del 1984, di fronte al teatro che, proprio quella sera di ventidue anni fa, ha assistito alla scena orribile e brutale del suo assassinio. Avvenne in quella strada, già via dello Stadio, che da qualche anno porta il suo nome. Quel teatro che oggi ricorda la sua morte con la rappresentazione de “L’istruttoria”, per la regia di Ninni Bruschetta, scritta da Claudio Fava, erede del mestiere del padre. Quale luogo migliore per ridar vita a chi ha avuto stroncata la propria vita nell’efferatezza di quegli anni ancora tanto attuali? Un uomo che non era solo giornalista coraggioso e scomodo per la “grande criminalità”, ma che si dedicava anche alla stesura di opere teatrali.

 

La rappresentazione degli atti del processo a seguito dell’omicidio di Fava, fatta di battute da un lato piene di rabbia e di dolore e dall’altro vigliaccamente irriverenti ed infami, è alleggerita dalla presenza sul palco del gruppo “Dounia”, i cui intermezzi musicali dal sapore mediorientale, in alcuni momenti sostengono il ritmo tragico, scandito da percussioni, contrabbasso e chitarra, e sottolineano tutta la drammaticità della scena in una amalgama perfetta con il testo recitato.

 

A primo impatto, l’unica osservazione da fare è la difficoltà riscontrata nel seguire passo dopo passo tutti i dialoghi ed i monologhi, sia che si conosca bene la storia ed i personaggi, sia che la si conosca poco. Sulla scena infatti sono presenti solo due interpreti che personificano ben undici personaggi differenti. Compito arduo ma svolto benissimo da due giovani e meritevoli attori siciliani Claudio Gioè e Donatella Finocchiaro.

 

La staticità della scenografia, semplice ma efficace, arricchita da fasci di luce alternati bianchi e rossi, freddi e caldi, sembrava fosse consona alla fermezza ed alla staticità mentale di quanti si contrapponevano in modo ostinato al lavoro del “battagliero” Fava, come la contraddittorietà delle affermazioni e delle convinzioni dell’editore Ciancio e del suo obbediente e fido Tony Zermo, la freddezza della dichiarazione di Maurizio Avola, esecutore del delitto, e di Italia Amato, amica e complice del boss Santapaola di fronte ad un giudice immaginario sulla scena. Tutto di riflesso contrapposto a quel movimento emozionante, toccante e profondo degli ipotetici narratori, una donna e un uomo, e della testimonianza finale di Riccardo Orioles. Come non osservare in silenzio, una volta spenti i riflettori del palco, quelle lacrime. Le lacrime di Elena Fava, commossa ed immersa nella dolorosa memoria di suo padre scomparso.

 

Chissà come sarebbe stato il mondo editoriale siciliano – e non solo quello – se ci fosse ancora lui a lottare…

Forse sarebbe così: “Io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità, impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, sollecita la costante attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo si fa carico di vite umane. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere”. (da un editoriale del Giornale del Sud – 1981)


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]