L’iPhone 4S arriva in Italia Cronaca semiseria di un’attesa

Chi si aspettava le tipiche file interminabili, i sacchi a pelo e le facce assonnate delle foto made in Usa, forse sarà rimasto deluso. Tuttavia, nonostante l’assenza dei consueti fanatismi statunitensi, anche Catania ieri sera ha voluto salutare l’arrivo del nuovo nato in casa Apple: l’iPhone 4S.

Ma non da sola. In tutta Italia, l’operatore H3G (Tre, per gli amici), ha deciso di cavalcare l’isterismo di massa che accompagna l’uscita di ogni prodotto della Mela morsicata. Ad alcuni negozi delle maggiori città italiane è stato infatti chiesto di aprire in via straordinaria alle 22, per iniziare a raccogliere le prenotazioni del nuovo iPhone ed far partire le vendite a 00:01.

Un evento imperdibile. Incurante della pioggia, salgo in auto e mi dirigo verso uno dei Tre store di cui era stata segnalata l’apertura. Chiuso. Te pareva. Proviamo il secondo allora. Chiuso. Ok, il terzo sarà quello giusto, non c’è dubbio. Chiuso.

Lo sconforto prende il sopravvento, quando penso all’ultima alternativa possibile: il negozio dei Quattro Canti, in pieno centro storico. Aperto finalmente! Si vede che siamo in Italia, ognuno fa come diavolo gli pare.

Varcando la soglia, è subito chiaro che l’atmosfera è quella delle grandi inaugurazioni. Gente ben vestita, rinfresco pieno di prodotti tipici sul tavolo e distinti curiosi che si aggirano per il negozio in attesa trepidante.

Dopo una polpetta vegetariana, un quadratino di pasta col macco e due bicchieri di vino, mi avvicino anch’io per chiedere informazioni: «Salve, c’è una lista dove inserire il proprio nome?». «Sì, stiamo raccogliendo le prenotazioni… Lei è interessato?», chiede un commesso con sguardo tra il timido e il terrorizzato. No, la mia è solo curiosità. E il ragazzo si rilassa: «Eh, non ne abbiamo tantissimi». Saranno tutti già prenotati, immagino, e invece scopro con stupore che no, «qualcuno è rimasto». «Ma quanti ne avete, una cinquantina?», chiedo. «Cinquanta sono esagerati, diciamo una trentina». Mi vengono in mente allodole e specchi, chissà perché.

Ringrazio e mi congedo tendendo l’orecchio per ascoltare i commenti dei presenti. Mi sembra che, tutto d’un tratto, si siano materializzati davanti a me quegli aficionados da forum che sbavano dietro ai prodotti Apple: «Non sto più nella pelle, ma quando esce? F-O-R-Z-A!», «Speriamo che l’antenna prenda meglio del 4, ho sentito che è una meraviglia!», «…Siri, ma li hai visti i video di Siri?!», «Che palle che da noi esce sempre dopo ‘sto iPhone!», «Questo 4S è perfetto per aspettare con tranquillità il 5!». Eh, altrimenti, sai che ansia. Proprio la stessa attesa che c’è per le votazioni parlamentari. Ma c’è la crisi e ci si concentra sulle priorità, si capisce.

Passano i minuti e siamo ormai alla mezzanotte, con i primi fortunati che ricevono il loro agognato pacchettino e tornano a casa gongolanti come dopo una vincita al Superenalotto.

Sì, mancava un po’ quell’atmosfera festosa da Apple Store con la ola e le canzoncine che accompagnano i primi acquirenti di un nuovo prodotto, ma ci sarà tempo di rifarsi. A giugno esce l’iPhone 5. Non sto già più nella pelle.


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