Lingue, la protesta si sposta in città

Dalla A1 alla A13: bisogna solo attraversare il cortile dell’ex Monastero dei Benedettini per arrivare nella nuova aula, molto più piccola, occupata dagli studenti che manifestano contro il possibile trasferimento della facoltà di Lingue e Letterature straniere a Ragusa.

«Il preside di Lettere Enrico Iachello ci ha fatto capire che avremmo avuto dei problemi a proseguire con l’occupazione. La comunicazione inviata al Rettore, in tal senso, è più che eloquente», ha spiegato Giampiero Gobbi, rappresentante degli studenti di Lingue, durante una conferenza stampa deserta.

Ieri notte, i manifestanti hanno lasciato l’aula A1, concludendo di fatto l’occupazione notturna che portavano avanti da una settimana.

«Continueremo comunque a presidiare il Monastero, ad essere fisicamente presenti al suo interno», ha proseguito Gobbi.

Martedì mattina il Rettore avrebbe dovuto incontrare il Consiglio della Facoltà di Lingue nel suo ufficio, ma la cosa è stata rinviata. «Abbiamo dovuto rimandare per l’indisponibilità di due “soggetti interessati”», ha dichiarato il past preside di Lingue Antonio Pioletti. «Il Magnifico Rettore ha diffuso una nota tramite posta elettronica in cui si dice che l’incontro è posticipato a data da destinarsi, per via dell’assenza del presidente del Consorzio Universitario ibleo Mauro e del Presidente della Provicia Castiglione. La data futura sarà concordata nei prossimi giorni dai partecipanti previsti».

A prescindere dagli obiettivi dell’incontro, che si sperava sarebbe stato risolutore, dopo il concentramento in piazza Dante alle 9, partirà comunque un corteo che raggiungerà il Palazzo Centrale di piazza Università e lì si fermerà in un sit-in.

«Il numero di partenza che consideriamo è mille studenti partecipanti: crediamo che sia una cifra raggiungibile, vista la quantità di gente presente alle prime assemblee. Tra l’altro, martedì saranno coinvolti anche gli studenti delle scuole superiori davanti alle quali siamo andati a fare volantinaggio», ha spiegato Gobbi.

Lo slogan “Occupiamo la città” riguarda proprio questo: «Il messaggio che vogliamo lanciare non è indirizzato soltanto al Rettore, bensì a tutta la cittadinanza, agli studenti delle superiori che saranno toccati direttamente dai problemi dell’Università di Catania, e all’amministrazione comunale, per ricordare a tutti che la nostra protesta esiste, c’è».

«Lo scopo della nostra mobilitazione è soprattutto quello di sostenere i nostri docenti, e ci sembra giusto portarla avanti ugualmente, nonostante l’incontro non avrà luogo», hanno precisato Daniele Sardo e Marina Currao, due degli studenti di Lingue più attivi nella protesta.

Senza l’incontro non ci saranno risposte, ma anche qualora l’incontro ci fosse stato le aspettative erano minime. Giampiero Gobbi, questa mattina, aveva detto, a tal proposito: «Siamo scettici».

Ed è per questo che è stata convocata una nuova assemblea mercoledì 19 maggio, presso l’ex Monastero dei Benedettini, «per discutere le future forme di manifestazione ed informare i colleghi».


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L'ora della verità? Appuntamento rimandato. È appena arrivata la notizia che l'incontro del 18 mattina tra Rettore e Consiglio della Facoltà di Lingue di Catania non si terrà per l'indisponibilità di due dei soggetti interessati (Mauro e Castiglione). Nonostante questo è confermato il corteo che partirà dall'ex Monastero dei Benedettini, arriverà in piazza Università e lì si fermerà in un sit-in. Intanto, l'occupazione notturna della A1 si è conclusa, per spostarsi, dopo le rimostranze di Iachello, in un'aula più piccola

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