Lingue in piazza: imparare per la comunicazione

Si avvicina l’appuntamento con “Lingue in piazza”, l’iniziativa promossa dalla Facoltà di Lingue che si svolgerà in Piazza Università nei giorni 28, 29 e 30 maggio. Per capire meglio cosa è e a chi si rivolge questa tre giorni, abbiamo sentito le principali organizzatrici dell’evento: la dott.sa Halstead, lettrice di Inglese e la dott.sa Boeme, lettrice di Spagnolo.

“In Italia, come in altri Paesi, c’è un basso livello di apprendimento di lingue straniere. Questa iniziativa è rivolta a sondare l’atteggiamento degli italiani e a fornire loro i mezzi per poter imparare da soli le lingue straniere”. E’ la dottoressa Halstead ha spiegare il fine ultimo della tre giorni in piazza. “Al contrario di Paesi come Svizzera o Lussemburgo, dove quasi tutti parlano lingue differenti dalla propria, ci sono nazioni che dimostrano una certa reticenza” 

La dottoressa Boeme ci spiega che “l’Unione Europea vuole sviluppare una coesione linguistica tra i suoi abitanti. L’obiettivo europeo è quello che la gente parli almeno un’altra lingua oltre la propria”. Ed in questo senso rientra “Lingue in Piazza” che si rivolge non solo ai giovani, ma soprattutto alla popolazione adulta. Infatti “il nostro obiettivo è quello di far prendere coscienza a chi parteciperà che se non conoscono una lingua straniera, rimangono indietro e vengono considerati cittadini di serie B”. E’ chiara e sintetica la Boeme che chiarisce un punto fondamentale sull’apprendimento delle lingue: “Una lingua non si impara studiando quintali di grammatica, ma basta riuscire a comunicare, riuscire a parlare con lo straniero”

Ed è significativo ciò che dice la Halstead sui rapporti tra popoli diversi: “Conoscendo la lingua di un paese straniero, puoi conoscerne la cultura. E la comunicazione tra due diverse realtà, aiuta l’armonia e la coesione tra gli abitanti dei diversi Paesi”. In questi tre giorni, infatti, tante realtà verranno a contatto, e insieme agevoleranno quella integrazione che l’Unione Europea auspica, contribuendo a far diventare un Unione formale in qualcosa di concreto. I modi per sviluppare questa aggregazione saranno diversi: sono molte le associazioni culturale ad aver aderito al progetto e che saranno presenti con degli stand in Piazza Università. Molte anche le case editrici italiane e straniere che daranno la possibilità di visionare ed acquistare libri in lingue straniere. “Attraverso la consultazione di testi stranieri si potrà conoscere la cultura di quelle nazioni” spiega la Halstead.

Inoltre saranno presenti degli stand con apparecchiature multimediali: Cd Rom e corsi on line illustreranno ai partecipanti il metodo più indicato per l’apprendimento delle lingue. “E in più saranno distribuiti dei sondaggi. Tra i partecipanti verranno poi estratti dei gadget, come magliette, dizionari e materiale didattico in genere” ci dice la Boeme. A coronare le iniziative diurne, nelle tre serate si svolgeranno letture di poesie, recite e concerti, tutti rigorosamente in lingua originale: letture in rumeno, polacco e turco, concerti in spagnolo ed inglese e perfino un musical con la formula del Karaoke. 

Ma questa iniziativa non sarà fine a se stessa, infatti i dati raccolti in questi tre giorni, poi permetteranno ai responsabili di organizzare dei seminari (che si svolgeranno in autunno) e che come ci tengono a precisare le lettrici “saranno completamente gratuiti e forniranno gli strumenti per poter imparare le lingue da autodidatti”. E allora l’appuntamento è per i giorni 28, 29, 30 dalle 10 alle 22 in Piazza Università. Un’occasione per chi vuole approfondire la conoscenza delle lingue straniere, in modo veloce e divertente.


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