Biglietto pagato, seggiovia guasta, nessun rimborso e snowboard rimesso in auto. È il racconto di una giornata di divertimento rovinata. A lamentarsi è Giorgio Raspaolo, un ragazzo messinese. Raggiunte le località sciistiche sul versante nord dell’Etna ha fatto dietrofront dopo essere rimasto ad attendere per ore la riparazione della seggiovia: «Un atteggiamento sgarbato e arrogante da parte di chi si occupa del turismo», dice a MeridioNews. Ma i gestori della Funivia dell’Etna difendono il loro operato e la politica societaria.
È l’ultima domenica di gennaio, il 31. Sul vulcano la stagione sciistica è aperta ma i disagi non mancano, e stavolta non riguardano le strade per raggiungere le località attrezzate. A Linguaglossa gli impianti di risalita si rompono alle 11.50, dopo le prime due ore di attività. Tutti gli sciatori che si trovano a bordo delle navette sono costretti a tornare a valle, e nessuno può risalire alla stazione di partenza delle piste. Gli skipass giornalieri costano 30 euro ciascuno, e dalla biglietteria «ci dicono “in mezz’ora il guasto sarà riparato”», sostiene Raspaolo. Ma la stessa rassicurazione viene ripetuta ogni trenta minuti, finché l’orologio segna le 14 e alla chiusura delle piste mancano due ore. La pazienza dei clienti finisce: «Abbiamo chiesto ai gestori di restituirci i soldi del biglietto o darci un buono valido per un’altra giornata. Ci è stato risposto “La politica dell’azienda esclude il rimborso“». Parole che hanno mandato su tutte le furie il ragazzo, che promette: «Non tornerò mai più a sciare sull’Etna».
L’azienda che da anni gestisce gli impianti sciistici sui costoni del vulcano è la Star. Che alle persone in coda, nell’occasione, ha offerto la possibilità di prendere un pulmino di 24 posti per dirigersi alla poco lontana pista di Monte Conca o a quella chiamata Coccinelle. «Secondo i maestri di sci con cui ho parlato – spiega Raspaolo – sono più complicate rispetto a quella verso la quale doveva portarci la seggiovia», e per questo motivo alcuni sciatori avrebbero rifiutato la proposta.
«Le piste sono parallele e di difficoltà simile – replica Salvo Di Franco, direttore di Star e Funivie dell’Etna – E circa 260 clienti hanno accettato la soluzione che avevamo proposto». Il responsabile degli impianti definisce le lamentele «la presa di posizione di quattro o cinque teste calde». E sostiene che «in nessun comprensorio d’Italia è previsto il rimborso dello skypass per guasti agli impianti. È scritto pure nel retro del biglietto». A causare lo stop è stato uno sbalzo di corrente. La seggiovia è tornata funzionante il giorno dopo «ma adesso manca la neve», conclude Di Franco.
«Alla fine, una novità neanche troppo nuova». Parole di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, uno…
Era rimasta folgorata mentre stava lavorando in una trattoria in corso dei Mille a Palermo. Dopo…
Stamattina a Catania si è sviluppato un incendio in un'abitazione al piano terra di uno…
Furto con spaccata all'alba di stamane a Palermo, in via Ruggero Settimo. I ladri hanno preso di mira…
Una bambina di 11 anni è stata salvata al largo di Lampedusa: sarebbe l'unica sopravvissuta…
La corte d'assise d'appello di Firenze ha condannato Alessandro Panella e Luigi Zabara, accusati di…