Il leader degli industriali siciliani, antonello montante, non sarebbe piu' convinto della bonta' dell'attuale governo regionale. Intanto tra i renziani di sicilia davide faraone, messo fuori dalla direzione nazionale del partito, sembra indebolito
Linda Vancheri fuori dalla Giunta Crocetta?
IL LEADER DEGLI INDUSTRIALI SICILIANI, ANTONELLO MONTANTE, NON SAREBBE PIU’ CONVINTO DELLA BONTA’ DELL’ATTUALE GOVERNO REGIONALE. INTANTO TRA I RENZIANI DI SICILIA DAVIDE FARAONE, MESSO FUORI DALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PARTITO, SEMBRA INDEBOLITO
Linda Vancheri fuori dalla Giunta regionale di Rosario Crocetta? L’indiscrezione è pesante come un macigno. E la dice lunga sul clima che si registra tra i protagonisti del Governo. La parola “protagonisti” è d’obbligo, perché – come ha certificato, ancora una volta, la surreale seduta di Sala d’Ercole di oggi – l’attuale esecutivo non è sorretto da alcuna maggioranza.
Non solo. Ma anche tra quelli che appoggiano questa esperienza, adesso, sembra comincino a serpeggiare, se non spaccature, quanto meno diverse ‘visioni della vita’.
E’ il caso di Antonello Montante, potente presidente di Confindustria Sicilia. In verità non è da ora che Montante manifesta qualche dubbio sulle scelte del Governo Crocetta. Ma adesso, stando a indiscrezioni, sembrerebbe che il grande capo degli industriali siciliani vorrebbe prendere le distanze dal Governo, ritirando l’assessore Vancheri.
Radio tam tam racconta che ci sarebbero divergenze di opinioni tra Montante e un altro dei leader storici di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello.
Ma le diversità di vedute non riguardano solo Confindustria Sicilia. Anche nella magmatica area dei renziani siciliani del Partito Democratico non sembra esserci molta unità. E questa volta a scompaginare i giochi non è il solo Antonio Ferrante, da sempre battitore libero del PD siciliano.
Questa volta i ‘giochi’ sono ancora più complicati. Chi sembra finito sotto accusa sembra il parlamentare nazionale, Davide Faraone, messo fuori dalla direzione nazionale del PD da Renzi. Dicono che, a breve, dovrebbe diventare sottosegretario. Dicono. Per ora è solo fuori dal ‘Cerchio magico’ dell’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri.
La posizione di Faraone – un appoggio acritico alla Giunta Crocetta in forza di un patto di ferro con il senatore Giuseppe Lumia – non sembra andare a genio ad altri renziani, movimentisti forse perché giovani.
E’ il caso di Marco Zambuto e Fabrizio Ferrandelli, che, di fatto, hanno marcato qualche differenza da Faraone.
I giochi non sono di facile ‘lettura’. Perché coinvolgono un’area del PD siciliano che sembrava ‘ferma’ e invece è in movimento. Anche se a carte coperte.
Nel suo intervento di oggi a Sala d’Ercole, Ferrandelli, a parte i toni retorici, a tratti quasi ‘crepuscolari’, si è tenuto chiuso.
Un po’ più aperto Giuseppe Lupo, che si è detto contento della chiusura di Crocetta al centrodestra.
In realtà le cose stanno un po’ diversamente. In primo luogo perché una parte del Nuovo centrodestra siciliano (Ndc) appoggia sottobanco il Governo Crocetta (il senatore Giuseppe Firrarello, suo genero Giuseppe Castiglione e qualche altro parlamentare, con la probabile ‘benedizione’ del Ministro Angelino Alfano). E poi perché era stato lo stesso Crocetta a chiedere il ‘soccorso’ agli alfaniani e a Forza Italia. Che gli hanno chiuso le porte in faccia.
Così oggi Crocetta, tra la presa di posizione di una parte dei renziani e, come si dice dalle nostre parti, a carta malupigghiata con Ncd e Forza Italia, ha fatto macchina indietro.
Resta da capire come Lumia e Crocetta proveranno a salvare l’assessore Nelli Scilabra da due mozioni di censura.
Intanto il tempo passa. E la resa dei conti si avvicina…