Da una punta all'altra dell'Italia per oltre 1600 chilometri. Quanto compiuto dal 31enne toscano Michele Gramigni ha il sapore di un record. «Dopo il grave incidente, mi sono reso conto che potevo superare i miei limiti», racconta a MeridioNews. Guarda il video
L’impresa di Miccia Gump, di corsa fino a Capo Passero «Dal Trentino alla Sicilia non ho mai voluto fermarmi»
«Quel giorno, non so proprio perché, decisi di andare a correre un po’, perciò corsi fino alla fine della strada. E, una volta lì, pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Corsi per tutta l’Alabama e continuai ad andare. Corsi fino all’oceano e, una volta lì, mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi e continuare a correre». Chi ha visto e amato Forrest Gump, il celebre film di Robert Zemeckis con Tom Hanks protagonista, non può non ricordare questo passaggio. Con quel film, molti sono riusciti a sognare, ma finora in Italia nessuno aveva provato a ispirarsi a lui. Fino a quando un toscano appassionato di sport ha deciso di correre da una punta all’altra dell’Italia, attraversando tutta la Penisola per 51 giorni consecutivi.
Si chiama Michele Gramigni e ha 31 anni. Originario di Barberino di Mugello, a pochi chilometri da Firenze, il 21 giugno ha iniziato la sua impresa. «Sono partito da Predoi, in provincia di Bolzano (in Trentino Alto Adige) – spiega Gramigni a MeridioNews – E da lì ho proseguito non pensando mai che sarei dovuto arrivare fino in Sicilia. Ho proseguito per piccoli obiettivi, pensando sempre e solo alla tappa successiva: ne dovevo compiere 52, una ogni giorno». Una corsa fatta di concentrazione, resistenza e voglia di raggiungere l’obiettivo punto per punto che si è conclusa mercoledì 11 agosto a Portopalo di Capo Passero, la punta più a Sud d’Italia nel Siracusano, davanti alla statua di Cristo Redentore. Per capire fino in fondo questa impresa, che ha tutto il sapore di un record, bisogna tornare al 2011 quando Gramigni è rimasto vittima di un grave incidente che ha segnato il punto di svolta della sua vita.
«Ero un appassionato di motocross, praticavo lo sport in maniera agonistica, fino a quando a causa dell’incidente sono stato in coma per due mesi – racconta Gramigni – Superata la riabilitazione, il dottore mi disse che non avrei potuto più praticare quel tipo di sport, così nel 2014 ho cominciato a fare i primi chilometri di corsa e, man mano – ricorda – mi rendevo conto che ne percorrevo sempre di più: non ero mai contento degli obiettivi raggiunti. Questo mi ha portato a iscrivermi all’associazione di runner attiva nel mio paese. Lì ho capito che potevo superare i miei limiti». Gramigni continua a coltivare la sua passione per la corsa, macinando sempre più strada. Fino all’anno scorso quando, in una cena con amici, tutto è partito come una scommessa: percorrere l’intero Stivale correndo. «Inizialmente non ci credevano – sottolinea – Poi ne ho parlato con il mio allenatore. Ho fatto degli allenamenti basati sulla resistenza e mi sentivo pronto. Abbiamo programmato tutto il percorso, comprese le strutture dove sarei andato a dormire. Sarei dovuto partire ad aprile ma con le zone rosse dovute ai contagi ho posticipato a giugno», spiega il 31enne.
Preso dalla passione, Gramigni inizia la sua sfida, sempre accompagnato dal navigatore e lo zaino con i vestiti di ricambio. «Ogni mattina mi alzavo alle sei e intorno alle 8.30 iniziavo la mia corsa – continua Gramigni – Ogni giorno sapevo che avrei dovuto raggiungere la tappa successiva in un altro Comune. Mentre correvo, pensavo che una volta giunto a un determinato punto non potevo fermarmi: dovevo continuare a correre». Ed è qui che il racconto di Gramigni riporta la mente alla storia di Forrest Gump. Tanto simile da fargli guadagnare lo pseudonimo di Miccia Gump, nome con cui compare sul suo profilo Instagram e su Facebook, dove ha raccolto tutte le foto e le esperienze vissute durante la sua corsa per l’Italia. «Sui social mi hanno scritto in tanti – aggiunge – Non solo gli amici che mi hanno seguito da lontano ma anche le persone che ho conosciuto durante questo viaggio e che mi hanno accolto. Alcuni – ammette – mi hanno contatto perché erano increduli e curiosi della mia impresa».
Poi l’arrivo in Sicilia, dove Miccia Gump non fa mistero di essere rimasto particolarmente sorpreso dalla bellezze dell’Isola. «Dalla Calabria alla Sicilia ho potuto collezionare gli ultimi chilometri con lo sfondo di panorami bellissimi. Vedevo la costa e mi veniva voglia di lasciare perdere tutto e tuffarmi in acqua – prosegue – Sono arrivato a Messina e mi ha colpito moltissimo, poi fino a Giarre (nel Catanese), dove sono rimasto impressionato dalla bellezza dell’Etna. Le strade piene di cenere erano per me una novità assoluta». Fino ad arrivare ad Avola e poi a Portopalo di Capo Passero (nel Siracusano) «un po’ stanchino», per far riferimento sempre a Forrest Gump, ma «non ho mai pensato di fermarmi – conclude Gramigni – Ho percorso 1640 chilometri e credo sia un record. Adesso non voglio fermarmi: ho in mente di raggiungere un altro obiettivo ma, per il momento, lo tengo per me».