Un tripudio di emozioni al Teatro Metropopolitan di Catania che ha ospitato il concerto del cantante Luciano Ligabue. Due le date previste dal suo tour 2006 nella nostra città: 28 e 29 novembre La ricca photogallery del concerto
Liga a Catania! Voto: 10 e lode!
E così, dopo luscita dellultimo album Nome e cognome e dopo il successo riscosso a Palermo, per la gioia di centinaia di fans la musica di Ligabue irrompe nello scenario catanese con la straordinaria forza che solo uno tra i più grandi cantanti italiani è in grado di regalarci.
Solo, al centro del palco, illuminato da un unico fascio di luce con la sua chitarra in mano e quasi sussurrando le parole della sua prima canzone “Lettera a G”: questo lesordio di Liga. Un’entrata in scena decisamente teatrale e solo linizio di un concerto che è un continuo crescendo di suoni, ritmo, energia ed emozioni. Se infatti le sue prime canzoni sono lente, decisamente soft e dolcemente accarezzate dal coro del suo fedelissimo pubblico, le ultime vedono invece 1700 persone in piedi che saltano, battono le mani e soprattutto cantano, cantano instancabilmente. “Luciano, Luciano, Luciano”, questo lurlo di battaglia che si alza soprattutto dalla tribuna, da cui partono le urla più appassionate, i cori più significativi e gli interminabili applausi. E Liga si concede ai suoi spettatori innamorati: apre, infatti, la serata con un ricordo, un esordio in flashback se vogliamo, facendo notare che questa sua presenza a Catania è un ritorno dopo ben 15 anni e leggendo poi in esclusiva tra una canzone e laltra alcune tra le sue più belle poesie tratte dal nuovo libro Lettere damore nel frigo.
Per quanto lambiente a prima impressione non sembri essere perfettamente adeguato allevento, a dispetto di tutti gli scettici il mitico Ligabue ha saputo conciliare lenergica forza delle sue canzoni al contesto teatrale ottenendo risultati sorprendenti. Alle stelle, infatti, lindice di gradimento a giudicare dal esultanza dei suoi amatissimi fans. Un concerto per molti versi spettacolare: non solo incredibile dal punto di vista musicale, ma anche grandioso per quanto riguarda laspetto scenografico. Decisamente meravigliose le luci che, avvolgendo il cantante, accompagnano le canzoni nota dopo nota e tingono latmosfera ora di un colore, ora di un altro. Lambiente suggestivo, la luminosità ad hoc, la musica superlativa e linimitabile voce del grande Liga fanno di questevento uno dei più riusciti dellEtnaFest 2006.
Entusiasmo, forza, energia: è questo che comunicano le sue canzoni e che ancora una volta il nostro mito è stato in grado di donarci, di trasmetterci e di farci sentire dentro. Le parole di un cantante che non si ferma alle formalità ma che attraverso la sua musica racconta se stesso come uomo vero. È proprio la sua voce di uomo vissuto infatti che fa scalpitare, gridare forte, alzarsi in piedi e ondulare le braccia lentamente quando iniziano a distinguersi le prime note di Piccola stella senza cielo, Leggero e Ho perso le parole. È la sua voce che sconvolge tutti a ritmo di Cosa vuoi che sia, Il giorno dei giorni e lenergica Happy Hour, canzoni che come tutte le altre sono la fede di tanti devotissimi che saranno tornati a casa totalmente afoni ma sicuramente felici e ansiosi di partecipare al prossimo concerto, ovunque esso sia.
E proprio per questo che, pur avvalendosi di validissimi collaboratori al sax, al basso, al piano, alla batteria, è la voce di Ligabue che, più di ogni altra cosa, fa vibrare la tribuna sotto i salti di una platea completamente trasportata dalla forza di un ritmo indescrivibile, che magari per tanti è stato la colonna sonora della propria vita. La sensazione più bella? Non saprei dire se la gioia di guardare il nostro idolo lì sul palco, così vicino da poterlo quasi toccare, o la soddisfazione di poter ammirare il suo sorriso orgoglioso mentre completiamo una delle sue canzoni mettendoci tutta lanima nel cantarla.
E il nostro teatro assiste allo spettacolo di centinaia di giovani in fibrillazione, protesi verso il palco, che cantano con tutta la propria forza e la propria passione e che ammirano finalmente dal vivo il proprio mito, che vedono spesso il realizzarsi di un sogno. Abituato a scenari ben diversi, il Metropolitan del 29 novembre trema sotto la grinta, la gioia, lesaltazione di quasi 2000 persone disposte a tutto pur di sentire realmente quella voce, di ascoltare dal vivo quelle note, di guardare quelluomo che sta lì sul palco, con il microfono e la chitarra in mano cantando la sua musica piena di vita. E rimanere lì, sussurrando semplicemente grazie Liga.