Tanta acqua, tutta in una volta, a Licata non l’avevano mai vista. Nemmeno in occasione dello straripamento del fiume Salso nel ’75, dell’alluvione degli anni ’90 e della bomba d’acqua del 2013. Quegli eventi calamitosi avevano provocato danni, ma nulla di paragonabile a quanto accaduto ieri. La città è in ginocchio, i commercianti del centro storico si strappano i capelli dalla disperazione, ma sono tante anche le abitazioni della via Salso e dei quartieri Fondachello e Playa finite letteralmente sott’acqua.
Ha piovuto ininterrottamente dalle 5 del mattino alle 3 del pomeriggio, con arterie come le centrali via Nazario Sauro, viale XXIV maggio, piazza Gondar, piazza Duomo dove il livello dell’acqua ha raggiunto l’altezza di un metro e mezzo. Ma a lanciare l’appello in favore dei licatesi sono anche i sindaci del circondario. «Salviamo Licata» ha scritto su Facebook Pasquale Amato, sindaco della vicina Palma di Montechiaro. «Credo – scrive Amato – che debba partire un appello da tutti noi sindaci della provincia di Agrigento per chiedere al governo regionale e a quello nazionale di assicurare il diritto all’abitazione ai cittadini di Licata, varando un sistema di smaltimento delle acque piovane ex novo».
Ma a rivolgere un appello a tutte le autorità sono, innanzitutto i licatesi, quelli che ieri pomeriggio hanno indossato stivali e cerate e hanno iniziato a liberare case e negozi dai danni. «Praticamente – dice Angelo Re, padre del titolare di un negozio di abbigliamento del centralissimo corso Vittorio Emanuele – abbiamo perduto tutto. L’acqua è arrivata (e mostra gli scatoli con camicie, pantaloni, giacche rese inservibili dalla pioggia) all’altezza di un metro e mezzo, chi ci ripagherà questi danni?». Gianluca Graci, pizzaiolo pluripremiato a livello regionale e nazionale, solo da pochi mesi aveva ha aperto un forno per prodotti senza glutine in piazza Duomo, a pochi metri dalla chiesa Madre. «Sto facendo la conta dei danni – dice Graci – ma, come potete vedere, è rimasto ben poco. Intanto portiamo via l’acqua e speriamo di poter recuperare almeno parte dei nostri prodotti e dei macchinari. Siamo disperati».
In via Salso, zona che costeggia il fiume Salso, i danni subiti ieri sono di gran lunga superiori a quelli dell’alluvione. «Vedete in che condizioni è il mio garage – dice Benito Cambiano mostrando l’allagamento della rimessa – da stamattina provo ad eliminare, con un’idrovora, l’acqua, ma la situazione non è affatto sotto controllo». «Mi chiedo – gli fa eco Vincenzo Occhipinti, mentre con una scopa spazza via l’acqua dalla sua abitazione di via Maria Grazia Cutuli – chi monitora le fognature? D’accordo, è caduta una quantità di pioggia spropositata, ma è possibile che per oltre tre ore l’acqua ha ristagnato nelle strade, le idrovore del Comune funzionano o no?».
La quantità di acqua è stata, però, davvero tanta. Secondo la stazione meteo cittadino era pari a 43 litri al metro quadrato. Sono caduti oltre 160 millimetri di acqua piovana. Giusto per fare un paragone, nella vicina Butera hanno calcolato appena 8 millimetri di pioggia. La Protezione civile, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, hanno lavorato ininterrottamente da mattina a sera per aiutare chi era in difficoltà. Numerosi i volontari presenti, molti giunti anche dai paesi vicini. Aldo Profeta, licatese, è uno di questo. «Stiamo facendo il possibile – dice nelle prime ore del pomeriggio – per aiutare chi è in difficoltà, ma le richieste sono tante e non possiamo arrivare subito da tutti. Al tempo stesso tanta è anche la solidarietà e questo aiuta».
Il Comune aveva iniziato già nei giorni scorsi un monitoraggio dei canaloni di scolo e delle fognature, intervento che andrà avanti anche nei prossimi giorni. Bisogna accertare, infatti, le cause di un tale disastro. «Abbiamo azionato subito le idrovore – è il commento di Vincenzo Ortega, dirigente del dipartimento Lavori Pubblici del Comune – e hanno funzionato. Bisogna considerare, però, che aspirano 350 litri di acqua al minuto e con le copiosissime piogge odierne non sono state sufficienti. Stiamo eseguendo un monitoraggio della condotta, mentre per Fondachello e Playa, come detto già nei giorni scorsi, è già pronto il progetto da 480mila euro per migliorare sensibilmente la situazione della zona».
Tre giorni fa, commentando gli allagamenti di Fondachello e Playa e le richieste di aiuto dei residenti, il sindaco Angelo Cambiano aveva annunciato che a breve avrebbe avuto luogo un sopralluogo da parte dei vertici regionali della Protezione Civile, ora quel sopralluogo è ancora più necessario. «Nel giro di tre ore – è il commento del primo cittadino – sono caduti circa 400 millimetri di pioggia, praticamente quanto abitualmente ne cade in un anno. Ciò ha provocato una situazione difficile da fronteggiare, ma siamo intervenuti subito, facendo tutto il possibile».
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