Licata, difensore fa quattro gol in una partita Non era mai accaduto nei campionati italiani

Due
colpi di testa e due rovesciate: quattro gol, e il Licata Calcio è ancora una volta nella storia del calcio italiano. In questo caso non sono stati né Zdenek Zeman né Maurizio Schillaci a far risuonare il nome del club gialloblu in lungo e in largo per lo Stivale, bensì le prodezze di Salvatore Maltese, 24 anni da Marsala. 

La notizia è che
un difensore non aveva mai segnato quattro gol in una partita, in nessuna categoria del campionato italiano. Men che meno violando la rete avversaria così tante volte nel giro di 12 minuti, e realizzando la metà delle marcature con altrettante rovesciate. Sicuramente un record, se si pensa che l’unico difensore a realizzare tre gol in un solo match, ma tutti su calcio da fermo, era stato Sinisa Mihajlovic, in un Lazio-Samp della stagione 98/99.

https://www.facebook.com/LegaDilettanti/videos/1072701492782992/

Tutto questo è successo domenica scorsa in quel di
Campofranco, quando la compagine licatese, sotto di due gol, ha improvvisamente rialzato la testa e letteralmente bombardato la squadra di casa con un cecchino d’eccezione: Totò Maltese, appunto. «Durante i primi 10-15 minuti stavamo giocando bene – racconta il difensore-bomber – poi loro sono passati in vantaggio e per noi è stata una mazzata a freddo: non ci aspettavamo un goal praticamente dalla bandierina. Abbiamo abbassato il baricentro e subìto le loro avanzate, incassando così il secondo gol per un nostro errore difensivo». 

Poi, l’inverosimile: punizione per il Licata e gol di Maltese di testa dal secondo palo; angolo per gli ospiti, batti e ribatti e rovesciata vincente del marsalese; angolo per i gialloblu, palo di Armenio e appoggio in rete del numero 5 licatese; punizione di Settecase diretta in porta, parata e seconda rovesciata di Totò Maltese, che a questo punto diventa l’idolo di tutti i tifosi (anche di quelli avversari). Con dediche a moglie, la giovane giornalista Michela, e figlia, la piccolissima Chiara. «Non ci credo ancora – prosegue il calciatore – e sono contento perché questi quattro gol (assieme a quello di Favaro) hanno permesso al Licata di risalire la china della classifica fino a posizionarsi al secondo posto, e a tre punti dalla prima. Questo Licata può dire la sua, sicuramente è una squadra di vertice».

Un poker diventato presto anche virale. «Da quando la pagina della Lega Nazionale Dilettanti – sorride la moglie
Michela – ha condiviso il video, Totò è stato sommerso da richieste di amicizia su Facebook, telefonate e messaggi. Finora le visualizzazioni sono circa 350mila, i like oltre 4300, le condivisioni quasi 1600». Fuori dalle righe anche i commenti: da «era Schevchenko travestito da Maltese» a «lo prendo al fantacalcio», passando per un più analitico «ha esultato quattro volte allo stesso modo». «C’è stato anche chi ha invocato la presenza di Sant’Angelo (il patrono di Licata) durante la partita – confessa Maltese -. Io ringrazio tutti di cuore, e ho la testa già alla prossima gara col Troina. Ai tifosi chiedo di continuare a seguirci, noi penseremo a dare il 110 percento per sudare questa maglia importante: è il minimo che possiamo fare per loro». 

E mentre in tutto il paese si parla delle gesta di questo calciatore con
trascorsi anche in club di serie C (Avellino, Pro Patria), lui passeggia serenamente con le donne della sua vita per i vicoli della Marina, desideroso di scoprire quanto più possibile della storia, calcistica e non, della città del mare: di quella che oramai definisce la sua seconda casa. «Anche se sono arrivato dopo, qui tutti mi hanno accolto come se fossi stato con loro sin dall’inizio: è un grande gruppo». La voglia di raggiungere obiettivi importanti con il Licata, l’aspirazione di arrivare a una categoria superiore e sul braccio un tatuaggio che riprende un’opera dello streetartist Bansky, secondo il quale “Nel futuro ognuno di noi sarà anonimo per 15 minuti”: tutti, ma non Salvatore Maltese da Marsala con i suoi quattro gol da difensore in una sola partita.


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