Libreria Broadway, si moltiplicano le iniziative solidali «Al vaglio proposte per tenere aperta questa realtà»

Si moltiplicano le iniziative solidali nei confronti della libreria Broadway. Da quando le proprietarie hanno annunciato sui social la chiusura, prevista per fine ottobre, in molti si sono mobilitati per aiutare la libreria dello spettacolo. Non solo in dieci giorni si è raggiunto il traguardo dei mille libri venduti, ma in rete si è diffuso in modo capillare l’hashtag #nonchiudetebroadway, manifestazione spontanea di sensibilizzazione cui molti cittadini comuni hanno aderito.

Non solo, anche vari artisti si sono proposti volontariamente per aiutare la libreria dello spettacolo con piccole rappresentazioni, momenti musicali, reading e molti altri gesti artistici volti ad attirare l’attenzione sulla chiusura di un luogo divenuto simbolico per la cittadinanza. Venerdì si sono esibiti: Stefano Romeno di Kemonia spazio musica, Rosanna Vassallo, Francesca Vaccaro, Franco Carollo e Antonio Ribisi La Spina. Mentre sabato sempre alle 18, è stata la volta della partecipazione della Compagnia teatrale Sant’Eugenio, cui seguiranno Dario Frasca, Aurora Padalino e Viviana Lombardo. «Esiste un rapporto di stima e affetto nei confronti di questo spazio, di questa realtà specializzata nell’ambito dello spettacolo – ci dice Franco Carollo prima di iniziare il proprio reading letterario – Si tratta di un luogo divenuto punto di riferimento a Palermo, creato da persone che hanno avuto la lungimiranza necessaria per dar vita a questa esperienza culturale per la nostra città, una libreria dove il cliente può ancora rapportarsi con il libraio ottenendone il consiglio e l’assistenza. Conosco Onorato dai tempi di Flaccovio ed ho visto nascere questa libreria, quindi oggi faccio il possibile, nel mio piccolo, per continuare a vederla in attività. Questo nonostante sia chiaro la libera impresa ubbidisca ad altri criteri rispetto all’affetto o il calore umano. Io intanto colgo l’opportunità per dare il mio contributo con una mezzora di intensità attraverso la lettura» 

Una relazione che si è consolidata nel tempo, quella con gli assidui frequentatori dello spazio: «Il mio rapporto con Broadway nasce molti anni fa, quando ero ancora una studentessa di teatro, io studiavo a Bologna e quando rientravo venivo qui per trovare i testi sul teatro richiesti dai docenti», racconta invece l’attrice palermitana Francesca Vaccaro, riferendosi a vari volumi tecnici non facili da reperire presso la grande distribuzione. E poi aggiunge: «Quando ho letto sui social della chiusura di questo luogo conosciuto vent’anni fa, ho deciso di farmi avanti proponendo il mio piccolo aiuto alle proprietarie, sia oggi attraverso le letture, che probabilmente il 6 ottobre, con una performance teatrale dal titolo Qualcuno ha visto Van Gogh?»Poi l’attrice entra nel merito della vicenda e del valore che l’attività commerciale ha per la città: «Nonostante si trovi in centro, in una zona altamente commerciale, l’ubicazione all’interno di una via secondaria rende questo un negozio molto particolare, non una semplice attività commerciale, bensì un lungo di cultura, nel quale è ancora possibile contemplare il Silenzio del Libro. Perché una libreria come questa rallenta il tempo, riportandolo alla dimensione naturale cui il mondo moderno ci ha disabituati velocizzando la quotidianità ad un ritmo esagerato. È un luogo dove sostare senza l’assillo del cellulare». Un valore che si rischia di perdere e che per la Vaccaro fotografa la realtà del momento: «Leggo facilmente questo momento che Broadway sta passando come il simbolo della profonda crisi umana dei nostri giorni: chiudere la saracinesca di una libreria vuol dire chiudere le porte alla speranza. Perché la cultura è speranza». Manifestazioni di solidarietà che adesso stanno mettendo in discussione la scelta dei proprietari: «Grazie alla solidarietà dimostrata negli ultimi giorni – dice Simona Onorato – adesso stiamo vagliando alcune proposte che ci sono state fatte per cercare di tenerne aperta questa realtà».


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