Dopo il decreto che ha riscritto nuove regole in tema di sconti, le voci dei commercianti sono discordanti. C'è chi è contento di avere carta bianca sulla vendita della merce e c'è chi teme di non vendere senza sconto. Insieme puntano il dito contro un provvedimento che «costringe molti a fingere abbassamenti di prezzi»
Liberalizzazione saldi, negozianti divisi «Attenzione a chi non rispetta le regole»
I negozianti di Palermo non restano compatti dopo il decreto emanato dalla Regione siciliana relativo alla liberalizzazione dei saldi. Sono in molti ad essere preoccupati per le richieste dei clienti che «pretendono già di comprare solo in sconto» e che «costringono molti commercianti a fingere abbassamenti di prezzi». Oltre all’anticipo del 2 gennaio rispetto al canonico 5 per i saldi invernali, la Regione siciliana si prepara alla liberalizzazione delle vendite dal 16 marzo al 30 giugno e dal 16 settembre al 31 dicembre. Lassi di tempo in periodi che, a parere dei negozianti del settore abbigliamento, impediscono di vendere la merce a prezzo pieno anche nel resto dell’anno.
«Di fatto chi non applica sconti perderà la clientela, che andrà dove può comprare a metà prezzo indumenti invernali in inverno ed estivi in estate – dice la direttrice di un negozio di via Ruggero Settimo – Anche non volendo, dovremo scontare la merce ancora nel corso della sua stagione». Fino a pochi anni fa la fase dei saldi si apriva al termine di una stagione. «Già è stato sbagliato anticipare nel tempo il periodo delle vendite sotto costo – continua -, che servono a svendere le rimanenze della stagione passata. In questo modo non ha senso, il 2 gennaio è pieno inverno, è piena stagione: come si fa?».
Altri commercianti affermano di sentirsi sollevati. L’imprenditore Gigi Messina spiega a MeridioNews che «gli esercizi commerciali in difficoltà avranno carta bianca sulla scontistica e potranno stabilire in autonomia se scontare prodotti che non hanno funzionato, così le procedure saranno più trasparenti ed elastiche. I vincoli, che comunque non venivano rispettati da tutti, limitavano i commercianti onesti. Adesso giocheremo ad armi pari». Messina rivolge infine ai cittadini un avvertimento: «In molti espongono merce sovraprezzata e poi la vendono al prezzo normale, illudendo così il cliente di aver comprato con lo sconto. Bisogna imparare – conclude – a riconoscere i negozianti che adoperano questo stratagemma».