Dopo lesposto dellassociazione Manuela e Michele e linizio dello screening disposto dalla Procura tra la popolazione, nella cittadina del Siracusano prosegue il dibattito sulle cause dellalto tasso di incidenza di tumori del sangue (tre volte superiore alla media nazionale). Tra le cause ipotizzate, spunta quella di un eccessivo uso di pesticidi nelle campagne- Le morti bambine- Morti di leucemia a Lentini, si muove la Procura
Leucemie a Lentini: atto terzo
Prosegue il dibattito sulle morti di leucemia a Lentini. L’occasione stavolta si è presentata durante il convegno su “Territorio e Salute”, svoltosi nell’aula consiliare del Municipio e organizzato dal Coordinamento Sviluppo Sostenibile e dall’Associazione “Manuela e Michele”. Al convegno hanno partecipato il dottor Anselmo Madeddu, epidemiologo nominato dalla Procura della Repubblica di Siracusa per eseguire le indagini mediche disposte dopo la presentazione dell’esposto da parte dell’Associazione ‘Manuela e Michele‘, il legale dell’associazione Santi Terranova (avvocato di alcuni familiari e ammalati anche nell’indagine per il Caso Farmacia, ndr) il professore Salvatore Sciacca, direttore dell’Istituto di Igiene presso l’Università di Catania e Elio Insirello, responsabile della tutela della salute presso l’Istituto di Ricerca Medica e Ambientale di Acireale.
“La partecipazione a questo convegno da parte dei lentinesi e dei dottori che si stanno occupando delle indagini è indice dell’attenzione maturata su questa tematica. Attenzione che servirà a darci risposte concrete a problemi sollevati da anni” afferma il Prof Paolo Ragazzi, portavoce del Coordinamento Sviluppo Sostenibile. E in effetti qualcosa è arrivato, anche se non si tratta di risposte definitive. Si è infatti tanto discusso sulle possibili cause ipotizzate nella denuncia presentata dall’avvocato Santi Terranova: l’aereo americano zavorrato con uranio impoverito e caduto poco distante dal Paese, i rifiuti scaricati nel suolo provenienti dalla vicina base di Sigonella, i rifiuti ospedalieri provenienti delle Asl del Nord-est di Italia, il vicino polo petrolchimico tra Augusta e Priolo.
“Tutte ipotesi possibili e da non scartare. Anche se quella sull’uranio impoverito sembra incongruente con i dati dell’Istituto di Statistica 1969-2002 perché, secondo quanto emerge, dopo il 1984, anno in cui cadde l’aereo, l’incidenza di leucemia non è stata particolarmente elevata. Invece non sono da sottovalutare i pesticidi utilizzati dagli agricoltori nelle coltivazioni agrumicole dal momento che le stesse coltivazioni si trovano in zone della Sicilia, tra le quali rientra il territorio lentinese, in cui è stata rilevata un’alta incidenza della malattia” rivela il dottor Anselmo Madeddu. E continua: “Comunque sia, la cosa veramente sicura, secondo il registro tumori integrato di Catania-Messina-Siracusa, è che il tasso di incidenza della malattia, registrato dal 1999 a oggi, è tre volte maggiore della media nazionale”.
Anche il professore Salvatore Sciacca ha preso la parola: “Qualcosa è accaduto. Ricordo che nel 1988, quando due camion provenienti dal Nord scaricarono rifiuti ospedalieri nelle discariche lentinesi, fui chiamato per verificare la presenza di radioattività con l’ausilio del contatore geiger. L’arnese impazzì. Ma quando successivamente andai a verificare con i tecnici dell’Enea, i contatori segnalarono una radioattività pari a zero. Potrei credere che la causa delle morti infantili per leucemia sia proprio questa. Ma, come medico, non mi voglio lasciare condizionare”. Al dibattito hanno partecipato attivamente anche alcuni cittadini che hanno fornito testimonianze preziose: “Mia sorella è morta nel 1982 quando ancora l’aereo non era caduto” rivela una signora dalla platea. Durante il convegno si è inoltre cercato di trovare possibili soluzioni di bonifica del territorio attraverso progetti per la tutela dell’ambiente illustrati da Elio Insirello.
Ma è stata soprattutto un’occasione per invitare nuovamente i cittadini a sottoporsi allo screening che faciliterà lo svolgimento delle indagini. “La popolazione non ha risposto all’invito dello scorso novembre. E’ molto importante partecipare. Da stasera fate opera di persuasione affinché tutti ci aiutino” esorta il professore Sciacca. L’indagine medica è ancora in corso e lo svolgimento dipenderà anche dalla divulgazione dell’invito e dall’interesse che i cittadini dimostreranno. “Non c’è stata un’adeguata pubblicità e informazione. Vista la preoccupazione manifestata dai cittadini presenti, spero che tutti loro si decideranno a partecipare”, afferma l’avvocato Santi Terranova.
La Procura sta verificando le responsabilità effettive ed è già arrivata a qualche conclusione che però, a causa del segreto istruttorio, non può ancora comunicare. Per saperne di più non ci resta che attendere il prossimo ottobre, mese in cui si concluderanno le indagini.