L’esperienza di vita e impegno del sindaco di Venezia A Taormina presentato il libro scritto da Luigi Brugnaro

Tappa siciliana, a Taormina, per il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che nell’occasione ha raccontato il suo percorso di vita, dall’infanzia all’impegno nelle istituzioni, riassunto nel libro Ci giudicheranno i bambini – dall’azienda alla politica una via per l’Italia, edito da Marsilio. Da leader di Coraggio Italia, da imprenditore e fondatore di una agenzia di lavoro interinale, forte del risultato che lo vede come il primo cittadino più amato dagli italiani, secondo il Governance poll 2022 di luglio con il 65 per cento delle preferenze, intervistato da Stefano Lorenzetto, nelle pagine non nasconde aspetti personali di esperienze che lo hanno segnato. Brugnaro, infatti, ha affrontato anche il tema legato alla religione, al suo rapporto con la fede e con il messaggio cristiano. 

Non una questione di do ut des ma di generosità e apertura agli altri. Una biografia dove si racconta senza risparmiare particolari della sua famiglia di origine e dell’avventura imprenditoriale che lo ha visto affermarsi con successo. E poi la guerra, la crisi economica, le difficoltà per chi decide di affrontare, giorno dopo giorno, la vita in maniera diversa. Non solo casa e azienda. C’è pure lo sport con una storica squadra di basket portata in vetta e rivista anche in chiave sociale. In testa rimane però l’impegno politico senza per questo «adeguarsi all’andazzo generale», ribadisce. Nella perla dello Jonio, al tavolo con Francesco Bongarrà, giornalista parlamentare dell’agenzia Ansa, il sindaco della Serenissima evidenzia l’importanza della conoscenza delle realtà locali per allargare lo sguardo al Paese. E non manca di lanciare idee e progetti per l’occupazione e i giovani, in fuga dalla Sicilia.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo