"di fronte alla drammatica crisi che investe la sicilia le ormai quotidiane 'infornate' di nomine operate da lombardo suonano come un'offesa ed una beffa. "
Lentini: “Le nomine di Lombardo? Una beffa”
“Di fronte alla drammatica crisi che investe la Sicilia le ormai quotidiane ‘infornate’ di nomine operate da Lombardo suonano come un’offesa ed una beffa.”
Lo dichiara il parlamentare regionale dell’Udc, Totò Lentini. Che aggiuge: “Dopo una finanziaria che ha massacrato le esigenze di equità e sviluppo, privo ormai di una maggioranza parlamentare e di fronte alla crescente ed aperta ostilità dei siciliani, il ‘governatore’, rinchiuso sempre più nelle stanze e nelle logiche di un potere fine a sé stesso, sta occupando ogni casella, posizione e strapuntino di comando coi suoi fedelissimi e con improbabili nuovi accoliti. Per dirla con la saggezza popolare: ‘il lupo perde il pelo, ma non il vizio’…”.
“Probabilmente – prosegue il parlamentare centrista – non ne avrà neppure l’auspicato ‘ritorno’ in termini elettorali (il flop di una certa lista alle comunali di Palermo dovrebbe fare da monito al riguardo) ma, certamente, scaricherà su una Regione già gravata da un impressionante debito il costo delle sue nomine…”.
Lentini fa anche una previsione circa i possibili problemi che troverà il successore di Raffaele Lombardo alla presidenza della Regione siciiana: “Chi gli succederà, infatti – dice il deputato dell’Udc di Sala d’Ercole – dovrà in moltissimi casi sostituire i ‘beneficiati’ dell’attuale presidente, alcuni dei quali, peraltro, privi dei requisiti necessari. Ma se il governatore è ormai ‘prigioniero’ delle logiche clientelari che hanno portato al fallimento di una proposta politica che aveva ricevuto il consenso plebiscitario dei siciliani, non può essere la collettività a pagarne il conto”.
“Spero – conclude Lentini – che le autorità competenti, in primis la magistratura contabile, possano valutare la legittimità ed i costi delle nomine e sanzionare ogni eventuale abuso. La Sicilia ed i siciliani hanno già sofferto troppo i danni di un’azione di governo orientata solo ed esclusivamente all’occupazione del potere…”.
Sante parole.