L’effettività nella protezione dei diritti dell’uomo

di Lorenzo Ambrosetti 

Negli articoli precedenti abbiamo detto che non importa fondare i diritti dell’uomo, ma è necessario proteggerli. Ma per proteggerli non basta proclamarli.

Vi sono alcune caratteristiche della comunità internazionale che impediscono il pieno e completo svolgimento dei diritti  dell’uomo.

Innanzitutto gli organismi internazionali possiedono, rispetto agli Stati che li compongono, soltanto una “vis directiva” e non “coactiva”.

Con ciò vogliamo dire che manca un meccanismo giuridicamente sanzionato, all’interno della comunità internazionale, per colpire gli Stati che si rendono responsabili di attentati contro i diritti dell’uomo.

La teoria politica distingue due forme di controllo sociale: l’influenza e il potere.

Solo il potere è in grado di determinare il comportamento altrui mettendolo nella impossibilità di agire altrimenti. Manca, in altri termini, una vera e propria protezione giuridica internazionale dei diritti dell’uomo.

Oppenheim distingue tre forme di influenza: la dissuasione, lo scoraggiamento, il condizionamento; e tre forme di potere: la violenza fisica, l’impedimento legale, la minaccia di gravi sanzioni.

Gli organismi internazionali si arrestano di fronte alla prima forma di potere e rimangono confinati nella mera influenza.

A quanto detto deve aggiungersi che anche la “vis directiva” che possiedono gli organismi internazionali, ossia la loro influenza sugli Stati, è relativa. Essa dipende, infatti, sia dal grado di autorevolezza di chi la esercita, sia dal grado di ragionevolezza di chi la riceve. In mancanza, neppure la “vis directiva” potrebbe raggiungere il suo scopo.

Le attività degli organismi internazionali sono state finora di tre tipi: promovimento, controllo e garanzia.

Le attività di promovimento mirano a indurre gli Stati che non hanno una disciplina sui diritti dell’uomo ad introdurla e gli Stati che la possiedono a perfezionarla.

Il perfezionamento riguarda sia la sostanza, qualità e quantità dei diritti da tutelare, sia la forma, ossia il numero e la quantità dei controlli giurisdizionali.

Le attività di controllo mirano a verificare in che misura le convenzioni o le raccomandazioni che gli organismi internazionali inviano agli Stati facenti parte della comunità internazionale siano rispettati.

Le attività di garanzia sono quelle di gran lunga più importanti, e si sono realizzate finora solo a livello europeo con l’istituzione della Corte Europea dei diritti dell’uomo, alla quale ogni cittadino dell’Unione può rivolgersi per lamentare la lesione di un proprio diritto.

Ma manca ancora una giurisdizione a livello mondiale per la protezione e la salvaguardia dei diritti dell’uomo. Senza una giurisdizione globale che riguardi tutti i paesi aderenti all’ONU, non ci sarà mai una vera e propria tutela e garanzia per i diritti dell’uomo.

Pensiamo ai diritti dei bambini sfruttati nelle miniere del Sud Africa, a quelli soggetti al traffico internazionale di organi, alla condizione della donna nei paesi arabi, ai bambini soldato di paesi del Nord Africa.

Chi proteggerà i loro diritti?


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