Le verità di Fava che fanno male a Crocetta e a Cracolici

Una correttissima dichiarazionerilasciata oggi da Claudio Fava, candidato della Sinistra alla presidenza della regione siciliana, ha scatenato le ire del ‘Rosso’ del Pd siciliano, al secolo Antonello Cracolici, capogruppo uscente (e forse anche in uscita…) del Pd all’Ars (‘Rosso’ per il colore dei capelli, non certo per una vocazione per la sinistra, essendo il Cracolici più portato per le mediazioni trasformistiche: non a caso per quatto anni ha ‘sfornato chili e chili di pane’ con Raffaele Lombardo, che del trasfomismo politico è insuperabile maestro).

Perché Cracolici si è innervosito nel leggere la dichiarazione di Fava? Semplice: perché Fava ha detto alcune verità che si configurano come pugni di sale sulle ‘ferite’ politiche del nostro Cracolicione. Leggiamo assiene la dichiarazione di Fava: “Se l’assessore Massimo Russo – dice Fava – sarà candidato nelle liste di Rosario Crocetta, sarà la prova provata della assoluta continuità con il governo Lombardo, perché Crocetta, così operando, si prenderà carico della più nefasta riforma della sanità che la Sicilia abbia mai conosciuto”.

Fava, in quattro parole, mette il dito su due piaghe. Stana Crocetta, candidato alla presidenza della Regione, suo avversario, costringendolo a chiarire se è vero che l’assessore regionale uscente, Massimo Russo, sarà candidato nel Pd o, addirittura, nella stessa lista Crocetta. E ribadisce quello che, ormai, in Sicilia, sanno cani e gatti: e cioè che Massimo Russo, nella gestione della sanità siciliana, ha fatto solo grandi danni.

Cracolicione, per difendere Massimo Russo, si ‘autoincapretta’. Il capogruppo uscente (e in uscita) del Pd all’Ars ricorda che, quattro anni fa, la sanità siciliana aveva un miliardo di euro di ‘buco’. Mentre ora il ‘buco’ della sanità è in buona parte risanato.

Cracolici dimentica di dire – e glielo ricordiamo noi – che Massimo Russo e Raffaele Lombardo non hanno programmato e attuato un proprio piano di rientro dal deficit sanitario: appena si sono insiediati, nella primavera del 2008, hanno trovato ‘impiattato’ il piano di rientro elaborato dal professore Roberto Lagalla, ex assessore regionale alla Sanità.

Massimo Russo e Lombardo si sono limitati ad attuare il piano di rientro del professore Lagalla, stimato docente presso la facoltà di Medicina di Palermo e, attualmente, Rettore della stessa università. Se il ‘buco’ della sanità siciliana è in buona parte sparito lo si deve al professore Lagalla e non certo a Massimo Russo e Lombardo che, anzi, nell’attuare il piano di rientro del professore Lagalla, lo hanno solo peggiorato, perché la sanità di questi due signori – a cominciare dai direttori generali scelti nel 2009 – non è certo esente da clientelismi di tutti i generi e di tutte le specie.

Detto questo, noi abbiamo piacere che Cracolici, nonostante i danni che ha prodotto al Pd siciliano e alla Regione siciliana, parli ancora. Noi, anzi, ci auguriamo che continui a parlare. Perché più lui parla, più si capisce – come giustamente dice Fava – che la candidatura di Crocetta è in perfetta continuità con la gestione della Regione, da parte di Lombardo, negli ultimi quattro anni. 

Tant’è vero che Crocetta, che è un furbacchione, si guarda bene dal dire che lui, se eletto presidente della Regione, confermerà Massimo Russo all’assessorato alla Salute. Crocetta vorrebbe nascondere questa verità agli elettori siciliani. La verità su Massimo Russo il signor Crocetta la vuol far conoscere agli elettori siciliani dopo e non prima del voto.

In tutto questo Massimo Russo scalpita. Perché teme di restare fuori. Magari Crocetta perde, nonostante sia appoggiato dai poteri forti, a Roma e anche in Sicilia, a giudicare dai dispendiosi e numerosi manifesti che campeggiano già da giorni in tutta l’Isola. Insomma: se Crocetta perde Massimo Russo che fa?

Così l’assessore uscente alla Salute vorrebbe conoscere il “progetto politico”, lui lo chiama così. Che, tradotto, potrebbe significare un posto in lista, possibilmente ‘blindato’. Ma, come abbiamo scritto due giorni fa, appena lui e il suo collega assessore ‘scienziato’, Gaetano Armao, si presentano in una lista, zact!, c’è il rischio che la lista faccia la fine della lista che gli stessi Russo e Armao hanno presentato – con la ‘benedizione’ del terzo ‘scienziato’ Lombardo – alle recenti elezioni comunali di Palermo. Una lista, è noto, ‘inchiummata’ dagli elettori (leggere flop).

E siccome nel Pd siciliano – visti i danni prodotti già da Cracolici e Lumia – hanno problemi, non ne vogliono sapere di ‘intruppare’ Massimo Russo in lista. E nemmeno nel listino. Sennò – come giustamente pensa quel gesuita consumato di Crocetta – il gioco verrebbe ‘sgamato’ prima…

Insomma, agli elettori non bisogna fare sapere che Crocetta, sottobanco, è d’accordo con Massimo Russo. Appena questa cosa si scopre la stragrande maggioranza dei medici non voterebbe per Crocetta. Idem per tanti altri siciliani. Da qui la parola d’ordine: ‘ammucciare’ l’accordo con Massimo Russo (nasconderlo agli elettori, per i non siciliani). 

Fava, nei giorni scorsi, ha fatto di più: ha detto che, sempre sottobanco, ci sarebbe pronto un accordo tra Crocetta, Lombardo e Gianfranco Miccichè. La candidatura di Miccichè, detto in soldoni, sarebbe nata per indebolire il candidato moderato, Nello Musumeci, che senza la rottura di Grande Sud (il Partito di Miccichè) avrebbe vinto senza problemi. Si dice, addirittura, che Berlusconi veda bene la vittoria di Crocetta: cosa, questa, che gli consentirebbe di sbarazzarsi definitivamente di Angelino Alfano, che diventerebbe il capro espiatorio di un’eventuale sconfitta di Musumeci. Fantapolitica?

Noi non entriamo in queste interpretazioni ‘inturciuniate’. Proveremo a intervistare i protagonisti di questa vicenda. Per cercare di fare capire ai nostri lettori quelllo che sta succedendo. Anticipando che un po’ di ‘bordello’ c’è…


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