La proprietà, riconducibile al Gruppo Ciancio che edita il quotidiano La Sicilia, licenzierà i 6 giornalisti, 7 tecnici e un amministrativo che lavorano nelle due storiche emittenti catanesi. «Nessun sit-in, nessuna protesta, nessun blocco stradale», spiegano i lavoratori in una nota congiunta dei sindacati Cisl-Fistel e Assostampa. Che lanciano un appello agli imprenditori etnei
Le tv Rete 8 e Telejonica in liquidazione I sindacati: «I 14 lavoratori saranno licenziati»
Rete 8 e Telejonica, storiche emittenti catanesi, sono state messe in liquidazione. «Usciremo di scena lottando silenziosamente. Nessun sit-in, nessuna protesta, nessun blocco stradale. Tutto questo servirebbe a poco», spiegano i lavoratori in una nota firmata dalla Cisl- Fistel etnea e dall’Assostampa di Catania. «I vertici aziendali hanno comunicato che i 14 lavoratori, 6 giornalisti, 7 tecnici e un amministrativo, saranno tutti licenziati. E questo dopo aver subito tre anni di contratto di solidarietà con una riduzione di ore lavorate che è arrivata quasi al 50 per cento».
«Stigmazizziamo questa scelta estrema della società – spiega la nota sindacale -, direttamente riconducibile al Gruppo Ciancio, che ha deciso che tutto questo deve finire, caricando solo sul personale i costi della crisi», si legge nel comunicato.
«I lavoratori – prosegue la nota – chiamano in causa i sindacati e i rappresentanti istituzionali, affinché vigilino sulle procedure messe in atto dall’azienda per la liquidazione e individuino percorsi di tutela del lavoro e soluzioni non traumatiche».
Nella nota è anche presente «un appello agli imprenditori della città per valutarne l’acquisizione e non far morire una realtà da anni radicata nel territorio e con margini di rilancio molto elevati». «Ci piacerebbe – conclude la nota sindacale – che quanti in oltre un ventennio hanno avuto una ribalta nei Tg e nelle trasmissioni di approfondimento, a partire dai tanti rappresentanti istituzionali, ci facessero sapere cosa ne pensano», affermano.