Il presidente di legambiente ha ragione: sono i politici siciliani, in combutta con alcuni burocrati e con alcuni imprenditori, che da anni fanno il bello e il cattivo tempo in questo settore
Le truffe sui rifiuti in Sicilia, Mimmo Fontana: “Ma come fa la politica a stupirsi?”
IL PRESIDENTE DI LEGAMBIENTE HA RAGIONE: SONO I POLITICI SICILIANI, IN COMBUTTA CON ALCUNI BUROCRATI E CON ALCUNI IMPRENDITORI, CHE DA ANNI FANNO IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO IN QUESTO SETTORE
La sorpresa della politica siciliana agli arresti per la vicenda dei rifiuti, è davvero incredibile.
Parola di Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia, che ha rilasciato un’intervista su www.loraverde.it su un argomento che fa improvvisamente discutere.
In effetti, non si può dare torto a Fontana, visto che gli imbrogli sulla gestione dei rifiuti in Sicilia sono all’ordine del giorno da anni. Anche se poco ‘gettonati’…
Nella vicenda del funzionario Cannova – dice Fontana a proposito del funzionari della Regione siciliana finito nei guai – quello che colpisce non è il suo arresto, ma la sorpresa che ha suscitato, almeno a parole, nella classe politica siciliana.
Già nel 2010 – ricorda il dirigente di Legambiente Sicilia – lultima Commissione bicamerale sui rifiuti scriveva che ‘il ciclo dei rifiuti in Sicilia è un esempio di disfunzione organizzata’. Cannova non ricopriva un ruolo apicale: come faceva a garantire tutti i servigi illeciti che gli venivano pagati? Chi stava sopra di lui era soltanto incapace e disattento o lo copriva? Funzionari come Cannova dipendono da un capo servizio e da un dirigente. Quali criteri ha usato la politica negli ultimi quindici anni per la loro nomina? C’è qualcuno che può tirarsi fuori?”.
“Pochissimi! Certamente – aggiunge Fontana – coloro che hanno tentato inutilmente di applicare principi di trasparenza, come l’ordine cronologico, nell’esame delle pratiche autorizzative sia nel settore dei rifiuti che in quello dell’energia. Non ci sono riusciti perché gran parte della politica regionale ha invece sfruttato gli spazi che si sono creati per l’intermediazione parassitaria, accrescendo il proprio peso nel rapporto perverso con gli interessi economici”.
“Così però la politica – dice sempre l’ambientalista – ha rinunciato al ruolo di regolatore che il ‘pubblico’ dovrebbe garantire. Insomma non solo l’arbitro non era imparziale, ma addirittura giocava la partita.
Nota a margine
Restiamo sempre in attesa che venga fatta luce sui lavori per centinaia di milioni di euro assegnati negli ultimi anni in Sicilia senza evidenza pubblica. Così come siamo curiosi di sapere perché la discarica di Siculiana, in provincia di Agrigento – una delle più grandi della nostra disastrata Isola – da pubblica è diventata privata…
g.a.