Le retribuzioni dell’Ars e la demagogia del presidente Crocetta

CONVOCARE CONFERENZE STAMPA ‘A INVITI’ PER TENTARE DI FAR CREDERE AI SICILIANI CHE I PROBLEMI DELLA REGIONE DIPENDONO DALLE RETRIBUZIONI DEGLI ALTI DIRIGENTI DI SALA D’ERCOLE NON E’ SOLO POPULISMO: E’ LA DIMOSTRAZIONE DI NON POSSEDERE SENSO DELLE ISTITUZIONI E CULTURA DI GOVERNO. SU QUESTO FRONTE E’ INQUIETANTE IL SILENZIO DEL PD

Non sappiamo se oggi, all’Ars, si materializzerà la manovra economica del Governo di Rosario Crocetta. Chissà, forse anche noi avremo la possibilità di leggerla. Anche per capire – senza la mediazione di politici spesso incompetenti, che non sanno nemmeno che lo Stato, da anni, non trasferisce risorse finanziarie alla Regione ma, al contrario, se li prende – cosa hanno scritto questi ‘scienziati’.
In attesa di leggere questi benedetti documenti economici, vorremmo commentare alcune dichiarazioni demagogiche e populiste del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Anche per chiedere al PD siciliano se si trova d’accordo con le banalità pronunciate ieri durante la conferenza stampa ‘a inviti’ da questo personaggio che solo il Partito Democratico siciliano poteva fare eleggere governatore.
Crocetta, con molta probabilità sobillato dai personaggi di cui si circonda a Palazzo d’Orleans – tutta gente che ha grande ‘dimestichezza’ con il Diritto Costituzionale e, soprattutto, con il Diritto Amministrativo – ha detto che i dirigenti di Palazzo Reale – sede del Parlamento siciliano – dovranno guadagnare quanto i dirigenti regionali.
Intanto è volgare e demagogico affrontare un tema così delicato in modo così estemporaneo. Che all’Ars, tra gli alti dirigenti, bisogna rivedere qualcosa, beh, non ci sono dubbi: cosa che noi di LinkSicilia scriviamo da tempo. Ma provare a far credere ai siciliani che i problemi del Bilancio della Regione dipendano dalle retribuzioni – peraltro sancite da un contratto – dei dipendenti dell’Ars e da quelle dei parlamentari è demagogico e pericoloso.

La verità è che questo presidente della Regione – forse il peggiore nella storia dell’Autonomia siciliana (pensavamo che Raffaele Lombardo sarebbe stato irraggiungibile: ci siamo sbagliati…) – per nascondere il proprio fallimento personale e politico, non esita a gettare fango sulle istituzioni autonomistiche.
Forse proponendo di ridurre le retribuzioni ai dirigenti dell’Ars pensa di guadagnarsi il favore dei siciliani? Vorremmo tranquillizzarla, presidente: non è così.
Sappia, presidente, che la gente, in Sicilia, ha capito benissimo chi è lei, chi è il senatore Giuseppe Lumia e chi sono i suoi alleati, con riferimento, soprattutto, a tre signori che si sono impossessati di Confindustria Sicilia. Sappia che chi è lei lo sanno gli operai della Forestale, i dipendenti regionali, i Sindaci, i dipendenti delle Province, la Protezione civile e via continuando. Per quello che abbiamo capito, lei, dopo aver distrutto una Regione, vorrebbe pure distruggere una delle poche istituzioni che ancora funziona: il Parlamento siciliano.
Noi siamo i primi a dire che i parlamentari di Sala d’Ercole, in un momento di crisi generale, farebbero bene a ridurre le proprie indennità. Così com’è giusto rivedere i conti nell’alta burocrazia dell’Ars. Ma non abbiamo mai detto che il rilancio della politica e dell’economia siciliana – e il rilancio della stessa Regione – passa dalla riduzione delle indennità di parlamentari e alti burocrati. Questa è solo demagogia.
Caro presidente della Regione, la Sicilia non va indietro perché i parlamentari e gli alti burocrati dell’Ars guadagnano molto: la Sicilia va indietro perché il suo Governo non riesce a dare risposte concrete ai siciliani. La Sicilia va indietro perché lei, finora, ha dimostrato di essere inadeguato. La Sicilia va indietro perché i suoi collaboratori sono inadeguati. La Sicilia va indietro perché i suoi assessori – tranne qualche eccezione – sono inadeguati.
La Sicilia va indietro perché lei non ha la forza di opporsi a un Governo nazionale – il Governo Letta-Alfano-Bilderberg – che anche quest’anno scipperà un miliardo di euro alla nostra Regione, a valere sull’Irpef pagato dai siciliani (è per questo che aspettiamo di leggere la ‘bozza’ che, prima o poi, dovrete consegnare all’Ars). Un miliardo di euro che il Governo nazionale scipperà dalle tasche dei siciliani per pagare i demenziali trattati internazionali voluti e formati dal Governo Monti e dal Governo Letta-Alfano-Bilderberg (Fiscal Compact e Two Pack). Trattati internazionali che servono solo a tenere in piedi un’Unione europea fallita politicamente prima che economicamente.

Andando al merito della sua proposta demagogica, le ricordiamo che i dirigenti dell’Ars che lei vorrebbe equiparare ai dirigenti regionali hanno vinto un concorso piuttosto difficile e selettivo e sono retribuiti secondo quanto prevede un contratto. Ci rendiamo conto che, per le e per i suoi ‘giuristi’, questi sono argomenti ostici, ma non ci sembra questo il modo per affrontare il problema.
Questo, semmai, è il modo per aprire contenziosi che trasformerebbero l’Ars in un Consiglio comunale. Facendo venire meno la funzionalità  del Parlamento siciliano. Pensa che un Parlamento si possa gestire con i dipendenti che vanno a casa alle 14,00, come negli uffici regionali?
Egregio presidente della regione, lasci che siano gli stessi parlamentari dell’Ars – e segnatamente il Consiglio di presidenza – ad occuparsi di tali questioni. E pensi, invece, a fare quello che finora non ha fatto: governare la Sicilia nell’interesse di tutti i siciliani e non soltanto dei suoi amici e sodali.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Convocare conferenze stampa 'a inviti' per tentare di far credere ai siciliani che i problemi della regione dipendono dalle retribuzioni degli alti dirigenti di sala d'ercole non e' solo populismo: e' la dimostrazione di non possedere senso delle istituzioni e cultura di governo. Su questo fronte e' inquietante il silenzio del pd

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Ma non si parlava, tipo, di turismo sostenibile, eco bio qualcosa? No perché mi pareva di avere sentito che eravate diventati sensibili alla questione ambientale e che vi piaceva, tipo, andare nella natura, immergervi nella ruralità, preoccuparvi dell’apocalisse solare. Probabilmente avrò capito male.Qui, nel sudest siculo, fino a non molto tempo fa, ricordo un turismo […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]