Le mani del Governo regionale sul grande affare dei rifiuti in Sicilia

Nel pieno della campagna elettorale per le elezioni regionali, in materia di gestione dei rifiuti, succedono cose molto strane. Sono azioni di un Governo regionale dimissionario che un Governo dimissionario non dovrebbe attuare. Si tratta di scorrettezze amministrative, a limiti, se non oltre, della legittimità amministrativa. Vediamo di capire quello che sta succedendo.

Succede che mentre il Governo regionale predica la spending review vengono costituite nuove società tra Comuni per la gestione dei rifiuti.

Domanda al presidente della Regione, Raffaele Lombardo – dimissionario ma a quanto pare sempre molto attivo – e all’assessore all’Economia, Gaetano Armao: ma come, stiamo sbaraccando gli Ato rifiuti perché dispendiosi (un miliardo e 300 milioni di euro i debiti accumulati: numero che risale a qualche anno fa e che andrebbe aggiornato) e voi costituire nuove società – le Ssr, sigla che sta per Società smaltimento rifiuti – con nuovi consigli di amministrazione e nuovi amministratori delegati?

Presidente Lombardo e assessore Armao: il risparmio dov’è? Ma come, volevate licenziare il personale della Regione, mandare a casa un bel po’ di dirigenti, ridurre lo stipendio a dipendenti delle società collegate alla Regione, razionalizzare le stesse società regionali e poi costituite 18 nuove società? Non sarebbero bastati i Consorzi di Comuni a costo zero, invece di costituire nuove, costosissime spa?

Possibile che, davanti a fatti del genere, non ci sia un solo deputato regionale che chiede spiegazioni?

Ma c’è di più. A quanto pare, un Governo dimissionario – che, non finiremo mai di ripeterlo, si dovrebbe occupare dell’ordinaria amministrazione – si chiama ad uno ad uno i Sindaci dei Comuni siciliani intimandogli di entrare a far parte di queste Società per lo smaltimento dei rifiuti. Se i Sindaci si rifiutano, così ci dicono, i Comuni vengono commissariati. Vero? Falso? E a che titolo un Governo dimissionario commissaria i Comuni che – legittimamente – si rifiutano di avallare un nuovo ‘business’ sui rifiuti che – come avvenuto fino ad oggi – servirà soltanto per continua ad ‘alleggerire’ le tasche degli ignari cittadini siciliani?

Ci dicono che alcuni Sindaci abbiamo già inoltrato ricorso contro questi atti di un Governo dimissionario. Possibile che non ci sia un parlamentare regionale in grado di denunciare fatti simili? E che dicono di tutto questo i candidati alla presidenza della Regione siciliana? Che ne pensa l’onorevole Nello Musumeci? Che ne pensa l’onorevole Gianfranco Miccichè? Che ne pensa l’onorevole Rosario Crocetta?  Che ne pensa l’onorevole Claudio Fava? Cosa pensano di questi spregiudicati giochi sui rifiuti i vertici del Movimento 5 Stelle? Cosa ne pensa Mariano Ferro, candidato alla presidenza della Regione per i Forconi? Cosa pensa il candidato alla guida della Sicilia Gaspare Sturzo? Cosa pensano gli altri candidati che non stiamo citando per nome solo perché sono tanti e non li ricordiamo tutti?

E cosa pensa il Pd siciliano di questa situazione? I ‘dioscuri’ di questo partito – al secolo Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia – sanno qualcosa? Questo Pd è al Governo o all’opposizione? Cosa sono queste ‘Ssr’ un anticipo della “Rivoluzione che è già iniziata”?

Queste dispendiose e spregiudicate operazioni del Governo Lombardo (dimissionario?) fanno il paio con un Piano dei rifiuti truffaldino e pericoloso per la salute pubblica.

Nei giorni scorsi, a Palermo, si è svolta una riunione su questo tema. Ed è finalmente venuta fuori una cosa che LinkSicilia scrive da quasi due mesi: e cioè che l’attuale Governo regionale, in combutta con il Governo Monti e con la Confindustria, vorrebbero bruciare i rifiuti dentro i forni delle cementerie siciliane.

Di fronte a questa ipotesi la Cgil siciliana ha manifestato il proprio dissenso. “Ci siamo battuti contro i termovalorizzatori – ci dice Michele Palazzotto, segretario regionale della Funzione pubblica della Cgil siciliana – fuguriamoci se non combatteremo contro il tentativo di bruciare i rifiuti nei forni delle cementerie siciliane!”.

Bruciare i rifiuti nei termovalorizzatori è già pericoloso per i veleni che si diffondono nell’aria. Utilizzare i forni delle cementerie è ancora più pericoloso. Anzi: è devastante per l’ambiente. L’esempio dell’Ilva di Taranto non serve a niente? 

Nella riunione che si è svolta a Palermo è venuto fuori che anche Legambiente della Sicilia è d’accordo sulla combustione dei rifiuti nei forni delle cementerie dell’Isola. Tanto che Palazzotto parla di “strana alleanza” tra Legambiente i il Governo regionale. 

Chiediamo al presidente di Confindutria Sicilia, Antonello Montante: è al corrente di quest’ennesima schifezza? Attendiamo da lei e dalla sua organizzazione una dichiarazione contro la combustione dei rifiuti nelle cementerie. L’attendiamo da lei e dal vice presidente nazionale di Confindustrai, Ivan Lo Bello.

La legalità si persegue anche tuteando l’ambiente. O no?


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Nel pieno della campagna elettorale per le elezioni regionali, in materia di gestione dei rifiuti, succedono cose molto strane. Sono azioni di un governo regionale dimissionario che un governo dimissionario non dovrebbe attuare. Si tratta di scorrettezze amministrative, a limiti, se non oltre, della legittimità amministrativa. Vediamo di capire quello che sta succedendo.

Nel pieno della campagna elettorale per le elezioni regionali, in materia di gestione dei rifiuti, succedono cose molto strane. Sono azioni di un governo regionale dimissionario che un governo dimissionario non dovrebbe attuare. Si tratta di scorrettezze amministrative, a limiti, se non oltre, della legittimità amministrativa. Vediamo di capire quello che sta succedendo.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]