Le dimissioni di Zambuto? Se non si fosse dimesso sarebbe stato sospeso. Era il minimo che poteva fare

IL SEGRETARIO DEL PD SICILIANO, FAUSTO RACITI, AVREBBE FATTO MEGLIO A STARE ZITTO. PERCHE’, DI FATTO, SI RITROVA CON L’ASSEMBLEA REGIONALE DEL SUO PARTITO PRESIEDUTA DA UN CONDANNATO. MENTRE LO STESSO PD, CHE HA GOVERNATO AGRIGENTO, LASCIA UNA CITTA’ IN GINOCCHIO, PIENA DI TASSE, CON IL MARE INQUINATO E I SERVIZI CHE FANNO SCHIFO

Abbiamo chiesto un commento a un nostro amico su quanto è avvenuto e avverrà ad Agrigento. E siccome questo commento – che immaginavamo autorevole – non è arrivato, commentiamo noi. Anche per fare chiarezza su tutte le minchiate che abbiamo letto e sentito in questi due giorni sulle dimissioni del Sindaco della Città dei Templi, Marco Zambuto.

Il primo intervento completamente fuori luogo è stato quello del segretario del PD siciliano, Fausto Raciti, che, pur essendo parlamentare nazionale, forse non sa che è in vigore la legge Severino. Che, in casi del genere, prevede la sospensione – se non ricordiamo male di 180 giorni – per un pubblico amministratore condannato, anche in primo grado.

A nostro avviso, la sospensione da una carica elettiva per una condanna in primo grado è sbagliata e tradisce lo spirito del nostro ordinamento, che stabilisce che si è considerati condannati dopo il giudizio di terzo grado. Ma siccome, ormai, i legislatori del nostro Paese sono quelli che sono – e legiferano non i basi ai grandi princìpi giuridici, ma a seconda della convenienza del momenti, ci dobbiamo tenere anche le leggi sbagliate.

Ma se una legge c’è va rispettata. E infatti il Sindaco – anzi l’ex Sindaco – di Agrigento si è dimesso per evitare l’onta della sospensione dalla carica che occupava. Era il minimo che poteva fare.

Detto questo, costruire un panegirico quasi comino – come ha fatto il segretario Raciti – sulle dimissioni di un Sindaco condannato, celebrandone il ‘gesto’, ci sembra un po’ ridicolo. Tanto più che adesso il PD siciliano si ritrova con il suo presidente dell’assemblea regionale condannato.

Ci rendiamo conto che il ‘caso’ Zambuto, agli occhi di Raciti, è poca cosa, visto che il suo Partito è abituato all’Expo di Milano e al Mose di Venezia con ‘annessi & connessi’ (con la & molto ‘commerciale’…). Ma il fatto che il PD di Renzi sia uguale, se non peggiore, al Psi di Bettino Craxi non significa che sia il caso di celebrare le dimissioni di un Sindaco condannato. Anzi. 

C’è di più. Zambuto non è stato un grande Sindaco. Anzi, è stato un pessimo amministratore. Ha capito poco o nulla di tutto il ‘bordello’ scoppiato sull’acqua, intervenendo solo tardivamente si Girgenti acque. Non ha fatto nulla, né ha aperto bocca sugli intrighi dei rifiuti di Agrigento, forse per non alienarsi le ‘grazie’ di Confindustria Sicilia, che nella Valle dei Templi e dintorni, sui rifiuti, fa il bello e il cattivo tempo.

Zambuto lascia una città con Irap e Irpef ai massimi livelli. Con i cittadini, insomma, massacrati da tasse e imposte che hanno in cambio pessimi servizi pubblici. Lascia una città in pessime condizioni, con le strade che fanno schifo, con il mare inquinato, con le bollette dell’acqua che sono tra le più care d’Italia. E, nonostante questo, lascia un Comune che rischia il dissesto finanziario.

L’Amministrazione Zambuto è stata un’esperienza da dimenticare.

Raciti, prima di parlare, dovrebbe quanto meno informarsi.


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