Le denunce del Governo Crocetta sul 118: ma il responsabile chi è?

Ieri la giornata politica ha fatto registrare una delle solite conferenze stampa ‘pirotecniche del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Tema: la sanità. O meglio, gli sprechi nella sanità pubblica siciliana. Per essere ancora più precisi, nel 118, alias Servizio di emergenza-urgenza.

“Per il 118 – ha detto Crocetta – è bastato che decadessero il comitato di sorveglianza e quello di gestione e nominassimo alcuni funzionari interni perché venissero fuori cose di una gravità incredibile, che abbiamo inserito in una relazione che invieremo alla Corte dei Conti e alla Procura. Nove milioni di euro di giornate lavorative non effettuate ma pagate a 160 dipendenti che, in media, per due anni sono rimasti a casa a non lavorare, nel 2011 e nel 2012?.

“Mentre questi stavano a casa, il 118 realizzava lavoro straordinario per 154 mila ore, ovviamente con carenze di personale – ha aggiunto il presidente della Regione -. Inoltre questi dipendenti, pur stando a casa, maturavano e godevano le ferie. Ma non finisce qua: hanno ricevuto anche 900 euro ciascuno come premio di produzione. E la questione più drammatica è che il consiglio di gestione precedente approvava anche le procedure di gara pur non avendone il potere politico: succedeva, in pratica, che invece di razionalizzare i costi e l’organizzazione del lavoro, magari avviando piani di mobilità o contratti di solidarietà, quando le Asp sono andate in crisi economica si continuavano a pagare tutti i benefit e i premi di produzione come se niente fosse”.

“Abbiamo trovato cose inaudite, dipendenti del 118 che, pur in esubero, ricevevano lo stipendio anche se restavano a casa – ha aggiunto l’assessore Lucia Borsellino -. Le sole ferie non godute sono costate tre milioni di euro. Dobbiamo riorganizzare tutto il sistema, c’e’ molta disomogeneità anche nell’ottimizzazione delle risorse e della distribuzione di personale sul territorio, per evitare che ci siano eccedenze in alcune zone e carenze in altre, anche di concerto con le organizzazioni sindacali. Noi intendiamo operare in questi termini, anche con i nuovi organi di gestione che sono in linea con la nostra volontà, così come i sindacati. Il sistema di gestione deve essere monitorato costantemente per verificare – ha aggiunto l’assessore – che abbia a cura le risorse erogate per questo servizio: il ricorso alle esternalizzazioni è stato troppo frequente”.

Detto questo, ci chiediamo: la vecchia gestione con quale “volontà” era in linea? In altre parole, queste disfunzioni denunciate ieri dal presidente della Regione e dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, a quale ‘entità’ politica e amministrativa debbono essere addebitate? Agli anni ’80? Agli anni ’90? Al Governo di Totò Cuffaro? O al Governo di Raffaele Lombardo?

Forse, ieri, il governatore Crocetta e l’assessore Borsellino avrebbe fatto bene a specificarlo. Perché quando si lanciano accuse così gravi bisogna indicare i nomi dei responsabili politici e amministrativi. Altrimenti si scivola in un atteggiamento che in Sicilia ha un nome preciso…

Se non altro perché l’assessore Borsellino, nel passato Governo, ha ricoperto ruoli importanti. Se non ricordiamo male, anche quello di dirigente generale.

Le cose denunciare ieri, per caso, succedevano durante la gestione del Governo Lombardo? Oppure fino all’ottobre dello scorso anno, al 118 andava tutto bene e queste cose sono avvenute durante la gestione Crocetta-Borsellino? E, se è così, come mai vengono denunciate solo adesso?

Insomma: chi sono i responsabili politici e amministrativi di tutto quello che è stato denunciato ieri sulla gestione del Servizio 118?

 


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