Raffaele Stancanelli promette che entro gennaio saranno pagate tre delle sette mensilità arretrate alle cooperative sociali di Catania. Per il resto delle somme si dovrà aspettare l'introito della Tarsu e dell'Ici. I lavoratori però non ci stanno: «Lo stipendio va pagato ogni mese». E promettono nuove manifestazioni venerdì
Le coop sociali incontrano il sindaco Ma la soluzione non soddisfa tutti
«Una mensilità è già in pagamento, un’altra arriverà entro Natale e una terza entro il 20 gennaio. Per il resto occorrerà aspettare perché non c’è liquidità». È questo il risultato dell’incontro tra il sindaco Raffaele Stancanelli e alcuni rappresentanti delle coooperative sociali. Lavoratori e lavoratrici che si occupano di servizi di assistenza agli anziani, ai minori e ai portatorti di handicap e che da sette mesi non ricevono lo stipendio. Negli ultimi giorni, esasperati, hanno manifestato in piazza Duomo, in alcuni casi violentemente.
Per chi lavora con i minori, in particolare, sarà erogata un mensilità in più rispetto agli altri. «Si sono impegnati i presidenti delle coop a farlo, per agevolare i loro dipendenti» afferma Corrado Taddia, segretario regionale del Sindacato unitario di base (Usb) che ha partecipato all’incontro con i lavoratori. Ma Taddia tiene anche a precisare che «la soluzione non è soddisfacente, perché è necessario riprendere l’armonia mensile. Prima, infatti, seppur in ritardo rispetto alla mensilità, i soldi arrivavano ogni mese». Con il pagamento di questi tre stipendi, il ritardo si ridurrà a quattro, ma intanto il tempo passa, i lavoratori continuano a lavorare e altri stipendi dovranno essere versati. «Si tratta di due milioni e 600 mila euro circa per il pagamento di tutte le cooperative ogni mese» spiega ancora Taddia. Soldi che evidentemente non ci sono. «Il sinadaco ci ha detto che deve aspettare gli introiti della Tarsu e dell’Ici per pagare il resto delle spettanze, perché le casse sono vuote» conclude.
Ma le cooperative coinvolte sono tante, indispensabili i loro servizi e alte le somme che i lavoratori sono costretti mensilmente ad anticipare. «Questa soluzione non ci soddisfa, lavoro tutti i giorni e ho il diritto di avere ogni mese lo stipendio, che non arriva neanche a mille euro. È avvilente non poter pagare le bollette o non poter far andare tuo figlio all’università» afferma Rita D’amico, una delle lavoratrici. Lamenta inoltre la mancanza di aggregazione di tutte le coop per risolvere il problema che è comune e annoso e anche la mancanza di coraggio di alcuni colleghi. «Qualcuno mi dice che sono pazza, che così rischio di perdere il lavoro, ma non è lavoro se poi non vieni pagato. Credo che la dignità umana vada al di là di ogni compromesso» dichiara.
La soluzione del problema, dunque, è ancora lontana dall’essere trovata. Il Comune di Catania si trova in una grave crisi economica ormai da anni. Il sindaco annuncia di continuo il suo impegno per il risanamento delle casse comunali, eppure il buco è grosso e il pareggio di bilancio lontano. I lavoratori e i diversi sindacati – come anche alcuni partiti politici che stanno cercando di aiutarli – promettono che non abbasseranno la guardia. «Monitoreremo la situazione perché è assurdo tutto questo ritardo» dichiara Taddia. Alcuni lavoratori vogliono invece tornare a protestare. «Venerdì saremo in piazza Duomo» promettono.
[Foto di Jennol]