Lauree col supersconto

Mi chiedo se sia giusto o sbagliato. State a sentire!

A Scienze politiche hanno attivato una convenzione per far laureare le guardie di finanza. E’ solo la punta di un iceberg. Perché moltissime università hanno approvato dozzine di convenzioni per dare la laurea facile a certe categorie: carabinieri, finanzieri, poliziotti, giornalisti consulenti del lavoro, etc. etc. Una corsia preferenziale che consente di conseguire il titolo partendo con un certo numero di crediti e facendo meno esami.

Così, mentre la strada che porta alla laurea per la maggior parte degli studenti è un percorso fatto di montagne di libri da leggere, esami da sostenere e scadenze da rispettare, per alcune categorie professionali il tragitto è diventato una vertiginosa discesa in skateboard. In questo modo le università aumentano il numero degli iscritti (e incassano soldi di tasse) e gli improvvisati studenti realizzano il sogno di una vita. Insomma, tutti contenti.

Una delle ultime convenzioni è quella stipulata nel marzo del 2004 dall’Università di Siena con l’Arma dei Carabinieri. L’accordo, prima di essere improvvisamente congelato pochi mesi fa, prevedeva la possibilità per tutti i marescialli e i brigadieri appartenenti all’Arma di conseguire una laurea di primo livello in Scienze dell’Amministrazione (curriculum operatore giudiziario) in tempo record. Per appendere al muro l’ambito titolo, infatti, gli aspiranti dottori dovevano versare 300 euro nelle casse dell’ateneo toscano, scegliere tre materie d’esame su cui preparare una sintetica tesina e discutere una tesi finale. Di fatto sono arrivate domande da tutta Italia.

Davanti all’imbarazzo causato anche dalle proteste degli studenti il rettore ha pensato di fermare l’iniziativa, sottoponendo il caso alla commissione didattica. L’improvviso dietro front però non è piaciuto ai tanti carabinieri che, dopo aver pagato la quota d’iscrizione e preparato le tesine, aspettavano solo che venisse fissata la data dei primi (e unici) esami. “Se cambieranno i termini della convenzione, ha confessato un carabiniere onesto, non so quanti di noi avranno voglia e tempo per studiare”.

Intanto giornalisti e consulenti del lavoro non hanno di questi problemi. Le convenzioni che li riguardano procedono a gonfie vele. L’Università di Lecce, per esempio, già dallo scorso anno riconosce 96 crediti su 180 a tutti i consulenti del lavoro iscritti all’albo professionale per il conseguimento della laurea in Scienza dei Servizi Giuridici. L’ateneo di Torino fa la stessa con l’ordine dei giornalisti per la laurea in Scienze Politiche, quello di Bologna facilita la laurea in Economia al personale della Guardia di Finanza, mentre a CT – come dicevo – ci ha pensato Scienze politiche. Visto che il corso di Caltanissetta era sul punto di chiudere, il nostro preside di facoltà – eureka! – ha risolto in questo modo il problema. Ma ci sono convenzioni analoghe anche in altre facoltà? Quanti sono gli iscritti privilegiati? Che ci guadagnano le facoltà? L’attribuzione dei crediti è equa o è esagerata? NON VI PARE IL CASO DI FARE UNA BELLA INCHIESTA?


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