L’assassino diciassettenne di Aldo Naro, il giovane medico ucciso nella notte tra venerdì e sabato scorsi nella discoteca ‘Goa’ di Palermo chiede «perdono alla famiglia di Aldo». A riferire le parole del giovane, in stato di fermo per omicidio doloso, è il suo legale, l’avvocato Maurizio Di Marco. «E’ molto dispiaciuto per quanto accaduto – dice ancora l’avvocato Di Marco – Lui non voleva uccidere il medico. Si è trovato coinvolto in una rissa, una comunissima rissa, finita male».
Il giovane reo confesso, che ha ammesso di avere dato un calcio alla tempia di Aldo Naro, 25 anni, è crollato dopo quasi otto ore di interrogatorio. E ha detto agli inquirenti che lo interrogavano di essere disperato e di «chiedere scusa e perdono» ai familiari di Aldo. Proprio due sere fa, durante la fiaccolata per ricordare la vittima, a San Cataldo (Caltanissetta), il padre di Aldo, un colonnello dei Carabinieri, aveva invitato l’assassino a costituirsi. E ieri pomeriggio, poco prima delle 18, il ragazzo si è presentato, insieme con il padre, un pregiudicato, nel carcere minorile ‘Malaspina’.
All’inizio ha respinto un suo coinvolgimento nella rissa ma poi, a notte fonda, ha ammesso di essere stato lui a sferrare il calcio al povero medico, specializzando in cardiologia. Il diciassettenne “non è entrato abusivamente in discoteca, come ho letto da più parti – spiega il suo avvocato all’Adnkronos – ma faceva il buttafuori, seppure abusivamente. Quando ha visto che era scoppiata una rissa nel privèe, intorno alle tre di notte, si è presentato e lì è successo tutto».
Secondo il suo avvocato, sarebbe stato l’assassino «ad essere aggredito sia dal medico poi morto che dai suoi amici. C’erano cinquecento persone in quel momento in discoteca, era tutto molto confuso». Intanto tra domani e dopodomani si terrà l’udienza di convalida davanti al gup del Tribunale dei Minori di Palermo che deciderà sulla convalida del fermo del diciassettenne per omicidio doloso.
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