Altro colpo di scena nel giallo della morte del piccolo Andrea Loris, il bimbo di otto anni ucciso sabato scorso a Santa Croce Camarina, nel ragusano.
Ci sarebbe un video che smentirebbe la madre. Secondo notizie appena diffuse, e da prendere ancora con le pinze, il bambino non sarebbe mai salito sulla macchina della mamma, che come si ricorderà, sostiene invece di avere accompagnato il figlio a scuola.
Queste immagini confermerebbero che a salire sull’auto sarebbe stato solo il fratellino di Loris, di 4 anni, mentre lui avrebbe voltato le spalle alla madre e si sarebbe diretto verso casa.
L’indiscrezione al momento non trova conferme ufficiali degli inquirenti e la cautela resta d’obbligo. Ma gli inquirenti hanno deciso di perquisire la casa dei genitori.
Veronica Panarello, così si chiama la mamma, è stata ascoltata per oltre tre ore, nella tarda serata di ieri.
La giovane donna (ha 25 anni) non ha riconosciuto gli slip ritrovati ieri nella tarda mattinata da una passante a ridosso dell’ingresso della scuola frequentata dal figlio.
Un giallo che si infittisce dunque con notizie e smentite che si susseguono a tamburo battente.
Certo è che, al momento del ritrovamento, il bimbo non aveva indosso gli slip e avrebbe avuto i pantaloni slacciati. Dettaglio confermato da Giuseppina Neri, dirigente della polizia scientifica.
Ma a destare perplessità agli inquirenti sono, soprattutto le immagini delle circa 40 telecamere di sicurezza sparse per Santa Croce Camerina: in nessuna di esse si vedrebbe Andrea Loris all’interno dell’auto guidata dalla madre. Che sostiene di averlo accompagnato a scuola e di essersi fermata a pochi passi dall’istituto.
Al termine dell’interrogatorio, è stata fatta uscire dalla questura da un ingresso laterale per evitare i giornalisti verso i quali, comprensibilmente, la mamma del piccolo aveva mostrato insofferenza.
Fonti vicine agli investigatori, precisano, però, che le riprese sono ancora al vaglio e che non sono state visionate per intero e che la mamma è sentita come persona informata dei fatti.
L’unico indagato resta Orazio Fidone, l’uomo di 65 anni che ha trovato il corpo senza vita del bambino scomparso e che ha dato l’allarme. L’uomo ha dichiarato di potere dimostrare la sua estraneità ai fatti: «Ho un alibi, ed è anche facilmente verificabile: sabato mattina non ero a Santa Croce Camerina». La Procura ha precisato che la sua iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto, per consentire agli investigatori di effettuare analisi a casa sue e nella sua macchina.
In casa sua sono stati esplosivi della Seconda guerra mondiale, armi e munizioni non registrate. L’uomo che è un cacciatore, è stato denunciato per possesso illegale di armi.
Ma questo non significa che c’entri con il terribile assasinio. Anzi, il rischio è che in questo clima di caccia alle streghe, siano messi alla gogna degli innocenti.
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