L’Ars nega la Sala Gialla ad Auser e Forum regionale del Terzo settore

L’AMAREZZA DEL PRESIDENTE DELLE DUE ORGANIZZAZIONI, PIPPO DI NATALE. CHE DAL SUO BLOG NON RISPARMIA CRITICHE ALLE ISTITUZIONI

Ormai nella politica siciliana è il momento degli schiaffi. Il Governo, ieri sera, ne ha assestato due. Il primo all’Assemblea regionale siciliana, illustrando a qualche giornalista Bilancio e Finanziaria prima di consegnare i documenti economici non diciamo ai parlamentari, ma almeno alle Commissioni legislative! Il secondo a se stesso, organizzando, a quanto pare, una conferenza stampa a inviti: tipo feste private: al massimo, se non sei invitato e sei sfacciato di ‘imbuchi’. Una figuraccia con l’Ordine dei giornalisti.
Nelle stesse ore l’Ars assestava uno schiaffo all’Auser e al Forum regionale del terzo settore, rifiutando di concedere la Sala Gialla. Una scortesia gratuita, ci sembra di capire leggendo il blog di Pippo Di Natale, presidente dell’Auser e del Forum regionale del terzo settore e anche sindacalista Cgil.
“Forse era prevedibile o forse no – leggiamo sul blog di Di Natale – in ogni caso al Forum Regionale del Terzo Settore non è stata concessa la Sala Gialla all’Ars. Ritengo, pero, doveroso informarvi di quanto accaduto”. Ma sì, informiamoci. E informiamo i nostri lettori.
“All’indomani della riunione di coordinamento del Forum – scrive Di Natale – che aveva deciso di tenere la propria Assemblea Programmatica presso la Sala Gialla dell’Assemblea regionale siciliana, grazie alle informazioni avute dall’Arci, mi mettevo in contatto con gli uffici del Presidente dell’Ars per richiedere la concessione della Sala Gialla”.
“La funzionaria – prosegue la nota – mi informava che occorreva fare richiesta scritta e che i lavori dovevano concludersi entro le ore 14,00 del 18 dicembre, in quanto nel pomeriggio si sarebbe svolto un altro convegno. La funzionaria teneva a precisare che, nonostante la sala fosse libera, la concessione era subordinata alla discrezionalità del Presidente”.

“Mi premuravo, quindi, il 26 novembre – scrive sempre Di Natale – a far pervenire la richiesta scritta, cosi come indicato. Non avendo ricevuto alcuna risposta, il 3 dicembre ritelefonavo alla Presidenza dell’Ars e scoprivo che:
a) che la Sala era impegnata la mattina e non più il pomeriggio;
b) che gli uffici non comunicano l’eventuale diniego, ma solo la concessione e, pertanto, occorre telefonare per avere notizie dell’esito della richiesta;
c) concordo, conseguentemente, l’eventuale utilizzo della Sala per il pomeriggio, previo l’assenso dei componenti il Coordinamento Regionale, avuto il quale, richiedo ufficialmente la Sala per il pomeriggio del 18;
d) la funzionaria ci tiene ulteriormente a precisare che il fatto che la Sala sia libera non è indicativo della concessione, che resta sempre a discrezione del Presidente;
e) oggi 9 dicembre (ieri per chi legge ndr), ritelefonando alla Presidenza mi viene comunicato che la Sala non è stata concessa: nessuna spiegazione è stata aggiunta”.

“Da quanto sopra – scrive sempre Di Natale – ne deduco che la Sala Gialla è considerata una ‘depandance’ dell’abitazione privata del presidente di turno, che decide discrezionalmente a chi concederla e a chi no, senza alcun criterio se non quello della valutazione personale”.
“Apprendo, che è stato sempre così e questo, però, non mitiga la mia rabbia, al contrario l’aumenta. Come è possibile che la sede più alta della democrazia siciliana sia nella disponibilità di un uomo, senza che i cittadini sappiano e conoscano cosa fare per richiederne l’uso?”.
“Fermo restando che il Forum terrà la propria assemblea programmatica così come deciso giorno 18 – scrive sempre Di Natale – desidero rendere pubbliche (per quello che può servire) queste mie riflessioni, invitandovi a farle girare. Ringrazio quanti mi hanno rassegnato la disponibilità a parlare con il Presidente, la cui sensibilità per il sociale, mi dicono è notoria, ma non ritengo che la cosa possa funzionare in un rapporto personale”.

“Ho troppo rispetto per le istituzioni e troppo rispetto per ciò che rappresentiamo – conclude Di Natale – per non rivendicare l’adozione di un regolamento sull’utilizzo delle sale di pertinenza dell’Assemblea Regionale. Utopia? Non credo, secondo me vale la pena provarci”.

Nota a margine
Conoscendo la correttezza dell’attuale presidente dell’Ars e dell’attuale segretario generale, ci viene molto difficile immaginare che abbiamo avuto parte in questa storia. Possiamo anche sbagliarci, ma a nostro avviso questa ‘bordelliata’ è il frutto dell’azione di altri soggetti che definire casinisti è poco. 

Redazione

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