Si era vociferato che Melania Knauss, moglie di Donald Trump, non ci sarebbe stata. Invece è scesa con il suo abito a fiori dal grosso suv Chrysler con il quale è arrivata di fronte a Palazzo degli elefanti. Il centro era blindato e la protesta relegata a decine di metri di distanza, in piazza Università. Guarda foto e video
L’arrivo di lady e husband del G7 in piazza Duomo Militari e unità cinofile presidiano tutti gli ingressi
Militari e forze dell’ordine presidiano tutti gli ingressi di una
piazza Duomo blindata. Le unità cinofile della polizia controllano ogni angolo. I giornalisti sono quasi un centinaio, chiusi in un gabbiotto a destra dell’ingresso principale di Palazzo degli elefanti. Le first lady e il first husband dei leader del G7 hanno catalizzato l’attenzione della città, tirata a lucido per l’occasione. Sono centinaia le persone che si accalcano in via Garibaldi, al di là delle transenne. Melania Knauss, Sophie Grégoire Trudeau, Akie Matsuzaki, Brigitte Trogneux e Joachim Sauer: sono loro, preceduti da Emanuela Mauro (moglie del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni), ad arrivare scortatissimi nel cuore di Catania. Ad attenderli di fronte al portone del Comune c’erano la signora Gentiloni, il sindaco Enzo Bianco e la sua compagna Amanda Succi.
I coniugi e le coniugi dei capi di Stato sono arrivati in municipio dopo un giro in elicottero per ammirare l’Etna e guardare dall’alto la città di Taormina, dove più tardi raggiungeranno i loro consorti e le loro consorti. Tra piazza Università e piazza Duomo, nel frattempo, si raccolgono un gruppo di manifestanti No G7. Bloccati dalle transenne e dalle forze dell’ordine, riescono a urlare qualche slogan lontani dai giornalisti. Fermati anche questi ultimi dall’imponente cordone di sicurezza.
Intorno alle
10.40 nel palazzo del Municipio entra il licatese Pino Cuttaia, chef bistellato che avrà il compito di cucinare per gli illustri ospiti del sindaco Enzo Bianco, al quale spetta l’arduo compito del padrone di casa. Circa un’ora dopo, in camicia azzurra e blue jeans, è il turno dell’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che alle 18 prenderà parte a un appuntamento del festival Mare liberum, organizzato dall‘associazione I diplomatici e inserito nel calendario degli eventi collaterali al summit taorminese. Al pranzo offerto dal primo cittadino ci saranno quaranta persone, ma nel grande tavolo ovale piazzato al centro del salone Bellini ci sono 12 posti: apparecchiati in bianco e controllati per ore sin nei più piccoli dettagli. Al menù che era stato presentato ieri dal cuoco licatese, si aggiungono due piatti imprevisti.
Fino a questo momento si sapeva della nuvola di caprese, mozzarella e pomodoro, della trasparenza di tenerume di cocuzza, dell’arancino di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico e della cornucopia di cialda di cannolo, ricotta e arancia. A questi si sommano il
baccalà all’affumicatura di pigna con condimento alla pizzaiola e la ricciola lisciata all’olio di cenere. Ad annaffiare il tutto saranno vini siciliani: si comincia con un Carricante brut (spumante, 2014) delle Cantine Nicosia, per poi passare a un Trimarchisa (Etna rosso doc) della Cantina Tornatore e a un Arcurìa (Etna bianco doc) dell’azienda agricola Graci. A conclusione, come anticipato dall’imprenditore Salvo La Lumia a MeridioNews, un passito Nikao della Tenuta Barone La Lumia.