Le Gallerie degli Uffizi hanno individuato nel celebre dipinto il simbolo dei bambini morti nei naufragi. Inevitabile il riferimento al siriano morto sulle coste turche. I curatori: «Non è una mostra sul Mediterraneo, ma un racconto politico della gloria della persona, un’occasione di indagine sulle radici comuni»
Lampedusa, l’Amorino del Caravaggio per ricordare Aylan L’opera donata per l’inaugurazione del Museo del dialogo
Un Amorino per ricordare il piccolo Aylan. E, insieme a lui, tutti i bambini morti nei naufragi dei migranti nel Mediterraneo. L’ultimo, ieri, con il capovolgimento di un barcone con a bordo 550 persone. L’opera del Caravaggio è stata scelta dalle Gallerie degli Uffizi e verrà esposta a Lampedusa, all’interno del Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo, che verrà inaugurato il 3 giugno.
L’opera raffigura un angelo colto in un profondo sonno, quasi di morte, richiamando inevitabilmente la fine del bambino siriano trovato morto, a settembre 2015, sulla costa turca. Le immagini hanno fatto rapidamente il giro del mondo, riportando l’attenzione su un dramma quotidiano. Il museo nasce da un progetto di First Social Life con il Comune di Lampedusa e Linosa ed il Comitato 3 ottobre, a cura di Giacinto Palladino e Alessandro De Lisi con Valerio Cataldi; in collaborazione con il Mibact, la Regione, la Soprintendenza di Agrigento, il ministero della Cultura della Tunisia, l’Istituto nazionale del patrimonio della Tunisia e con l’Istituto italiano di cultura di Tunisi.
All’inaugurazione dovrebbero prendere parte anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il ministro della Cultura Dario Franceschini. «Un progetto di promozione della cultura della responsabilità sociale nel Mediterraneo, attraverso la funzione civile e la poetica dell’arte – hanno dichiarato i curatori -. Non è una mostra sul Mediterraneo, bensì un racconto politico della gloria della persona, un’occasione di indagine sulle radici comuni». L’esposizione raccoglierà opere provenienti da diversi paesi che si affacciano sul Mediterraneo. «Per sottolineare il bisogno di un nuovo patto di fiducia basato sull’accoglienza» hanno sottolineato Palladino e De Lisi.