L’abusivismo edilizio siciliano oggetto di un’inchiesta di Der Spiegel, l’edizione online del quotidiano tedesco. L’attacco dell’articolo lascia poco spazio all’immaginazione: «Appaiono improvvisamente. E di solito sono brutti. Costruzioni abusive che deturpano spiagge, foreste, colline e sfigurano riserve naturali. Il fenomeno è presente ovunque nel Sud Italia. Ma da nessuna parte è così evidente come in Sicilia. Almeno 770.000 edifici – alcuni stimano fino a due milioni – sono stati costruiti o ampliati, a partire dalla metà degli anni settanta, senza autorizzazioni. Dalla mafia, dai politici locali, da piccoli costruttori edili e soprattutto da speculatori».
Ad accompagnare il testo sono le foto degli scheletri di villetta di Pizzo Sella, nel Palermitano, e del Tempio della Concordia di Agrigento assediato dagli immobili abusivi. Ma i casi che vengono citati nell’inchiesta sono diversi: si parla dello Stretto di Messina e di Marsala, così come di Licata e dell’intimidazione subita dal «sindaco che aveva appoggiato la demolizione di alcune case» e a cui è stata incendiata la casa.
Per il quotidiano tedesco l’occasione di rispolverare dati non certo nuovi, è la sanatoria che alcuni deputati dell’Assemblea regionale siciliana avevano proposto per le abitazioni all’interno dei 150 metri dal mare. Norma che il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha dichiarato inammissibile ma che potrebbe tornare oggetto di dibattito in aula nel prossimo autunno. «Un gruppo di politici siciliani – scrive Der Spiegel – ha trovato una soluzione al fastidioso problema. Con un’applicazione geniale che potrebbe essere votata in un prossimo futuro, vogliono sanare retroattivamente le case illegali. Promotori sono compagni di partito del ministro degli Interni Angelino Alfano. Lui conosce il problema da vicino: è di Agrigento, è nato vicino alla Valle altamente degradata dei Templi».
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