La storia di David Melfa, il Davide di Gela contro il Golia dell’Eni

SULLA SUA TESTA PENDE UNA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DA UN MILIONE DI EURO DA PARTE DEL COLOSSO CHIMICO. SOSTENITORE DELLA GREEN ECONOMY, L’IMPRENDITORE, CONSIDERATO UN CANE SCIOLTO, HA DECISO DI ANDARE IN SPAGNA: “STUDIERO’ L’ESEMPIO DI BILBAO E MI OCCUPERO’ DI TRASFORMARE I RIFIUTI IN ENERGIA”. OBIETTIVO: TORNARE NELLA SUA CITTA’ CON UN PIANO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE

di Andrea Turco

L’uomo da un milione di euro, il pentito, il pazzo. Sono tanti i soprannomi per David Melfa, imprenditore gelese da tempo nell’occhio del ciclone per le battaglie che porta avanti contro l’Eni. Reo, secondo i titolari della raffineria di Gela che l’hanno citato in giudizio a giugno, di aver diffamato con le sue dichiarazioni e leso l’immagine dell’azienda. Una maxi richiesta di risarcimento di un milione di euro per un post sul social network Facebook nel quale Melfa, dopo uno sversamento a mare di idrocarburi avvenuto a giugno 2013, accusava i dirigenti di essere criminali ambientali. Adesso l’imprenditore ha deciso di andar via. Destinazione Spagna. Partire per tornare.

È il proposito di molti che sono costretti a fuggire dalla propria terra, e che vanno via con la speranza che nel frattempo si creino le condizioni per restare.

«Nel mio caso – dice Melfa – sono io che decido di andare, non sto insomma emigrando. Un po’ come Troisi nel film Ricomincio da tre. La mia non è una fuga, ma una strategia di guerra. Io sono un gatto, loro sono elefanti».

Ha le idee chiare, Melfa. Ex socio dell’azienda di forniture di gas metano Meic Service srl, che opera sulla strada provinciale per Vittoria, ovvero a pochi passi dalle due enormi ciminiere che svettano dall’impianto gelese, è anche presidente dell’associazione Green Antinquinamento.

Per primo ha intrapreso un’azione giudiziaria in sede civile contro «la paura di ammalarsi» e contro gli «odori nauseabondi» che i lavori della raffineria causerebbero.

«L’idea è di mostrare il danno morale, relazionale, esistenziale che la raffineria causa alla popolazione – sostiene . Ho invitato la cittadinanza ad unirsi alla class action che con la mia associazione ho intrapreso. Al momento abbiamo raccolto 20 denunce. La battaglia è lunga. Con questi processi mi sono legato al girone degli infedeli del cane a sei zampe».

Sorride, nonostante tutto, Melfa. Non deve essere stata un’estate facile per lui dopo il cappio al collo del presunto e soprattutto esorbitante danno di immagine.

«Per me è stata una ghigliottina sociale, che allo stesso tempo mi ha fornito solidarietà e notorietà per aver scritto che l’Eni è un potere eco-mafioso criminale. Gela invece è la metafora del fallimento di una certa politica industriale».

Non è nuovo ad accuse del genere, David Melfa. «Già nel 2004, quando un’intera città sosteneva che era meglio morire di cancro che di fame, io e pochi altri dicevamo il contrario. A quei tempi andai pure al centro di salute mentale perché la raffineria provocava in me uno stato ansiogeno».

Ciò che più colpisce è come abbia provato a trasformare una battaglia personale in una lotta per la collettività. Pur col rammarico di un parziale insuccesso.

«Parto dal fatto che la mia è una critica al sistema dal quale provengo. Sono visto e trattato come un pentito di mafia. Eppure, o forse proprio per questo, ho provato a dialogare con tutti. Va creata una rete, una sinergia che al momento non c’è. Ognuno qui è un satellite che ruota attorno al proprio pianeta e basta».

Quel che conta però sono gli spunti e le riflessioni che David Melfa lascia. Fili che spera prima o poi di riannodare.

«Vado in Spagna a studiare l’esempio della riconversione di Bilbao, e mi occuperò di biometano per trasformare cioè i rifiuti in energia. Una questione fisica ma anche metafisica – sorride -. Nel frattempo lavoro ad un piano industriale di riconversione».

E chi vuole davvero un piano industriale di riconversione per un territorio come quello di Gela? Finora tante promesse e nessuna attuazione. Nonostante l’attuale presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, sia stato per due volte Sindaco della città.

«Impossibile aspettarsi questo passo da lui, se si considera il suo passato da ex ambientalista ed ex dipendente Eni. Nel resto del mondo si parla di terza rivoluzione industriale e qui siamo fermi al post-feudalesimo».

«Dicono che sono un cane sciolto (nonostante il recente avvicinamento al Movimento cinque stelle, ndr), la mia linea politica è trasversale ed è: petrolio sì o petrolio no – conclude David Melfa -. Credo che, in generale, l’energia derivante dai fossili vada superata, seppur in maniera graduale come spesso auspicato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Sulla sua testa pende una richiesta di risarcimento da un milione di euro da parte del colosso chimico. Sostenitore della green economy, l'imprenditore, considerato un cane sciolto, ha deciso di andare in spagna: "studiero' l'esempio di bilbao e mi occupero' di trasformare i rifiuti in energia". Obiettivo: tornare nella sua citta' con un piano di riconversione industriale

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]