Dopo la protesta della alta visibilità durante le sessioni di laurea, i docenti a contratto si asterranno dagli esami. Dalla facoltà di Lingue delluniversità di Catania - dove sono ben 76, oltre il 50% del corpo docente - arriva un documento sottoscritto anche da gran parte dei professori di ruolo: Senza docenti a contratto Lingue non è in grado di funzionare - scrivono i precari - Il ritardo con cui sono stati emessi i bandi è solo uno dei motivi di un malessere crescente
La rivolta dei precari di Lingue. Sospesi gli esami
I docenti a contratto della Facoltà di Lingue e Letterature straniere, sia nella sede di Catania che in quella di Ragusa, hanno comunicato in massa al preside prof. Famoso di non essere in condizione di svolgere l’appello straordinario degli esami di novembre. Le email, indirizzate a tutti i docenti della Facoltà, si sono succedute freneticamente, mentre gli avvisi di spostamento esami si accavallano nella bacheca annunci del sito web della facoltà. I docenti precari di Lingue chiariscono i contenuti della loro protesta in un documento che verrà presentato al Consiglio di Area Didattica di giovedì 19 novembre e contestualmente alla seduta del Consiglio di Amministrazione dell’ateneo. Il testo è stato sottoscritto dalla quasi totalità dei docenti a contratto e da numerosissimi docenti di ruolo che manifestano piena solidarietà. Mentre scriviamo le adesioni sono ancora in corso e risulta impossibile fornire un elenco completo delle firme.
Nel messaggio di adesione si afferma: “Il ritardo con cui sono stati emessi i bandi per le docenze a contratto relativamente all’A.A. 2009-2010 ha reso ancora più evidente il fatto che, senza i docenti precari, questa Facoltà non è in grado di funzionare normalmente. Eppure questa parte del corpo docente da sempre è esposta a condizioni lavorative discriminanti, come la recente decisione di decurtare i compensi, come i ritardi con cui si firma il contratto ed i tempi lunghissimi per l’erogazione dei compensi, a cui si aggiungono altre forme di discriminazione come l’esclusione dai Consigli di Facoltà.
I docenti a contratto sono trattati come lavoratori di serie B, pur offrendo una prestazione qualitativamente e quantitativamente determinante per il funzionamento della Facoltà. Riteniamo che sia giunto il momento di rappresentare nelle sedi istituzionali il nostro disagio per questa situazione”.
DOCUMENTO DEI DOCENTI PRECARI DELLA FACOLTA’ DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE
Al Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere;
Ai Presidenti del Consiglio di Area Didattica di Catania e di Ragusa, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere;
Al Rettore dell’Università degli Studi di Catania.
I docenti precari della Facoltà di lingue e letterature straniere delle sedi di Catania e Ragusa non prenderanno parte agli esami della sessione di novembre fino a quando non saranno state espletate tutte le procedure relative agli affidamenti delle docenze per l’A.A. 2009-2010, in quanto attualmente non hanno titolo legale per far parte delle commissioni di laurea e per verbalizzare gli esami, essendosi esaurito il loro rapporto di lavoro con la Facoltà lo scorso 31 ottobre.
Si precisa che il disagio derivante dallo slittamento degli esami è imputabile esclusivamente al ritardo con cui sono stati emessi i bandi ed al conseguente ritardo delle nomine per gli insegnamenti a contratto, in quanto esiste una clima di incertezza giuridica sulla posizione dei docenti precari, che si trovano oggettivamente nella condizione di non poter svolgere questo incarico.
Si invita inoltre a dare atto del senso di responsabilità dei docenti che, nonostante il clima di incertezza, hanno partecipando a tutte le commissioni degli esami di laurea, rinunciando ad una forma di protesta che avrebbe potuto aggravare ulteriormente la situazione attuale.
Il ritardo con cui sono stati emessi i bandi è solo uno dei motivi di un malessere crescente in questa categoria di precariato universitario, non solo per i recenti provvedimenti governativi, ma anche per le condizioni di lavoro discriminanti imposte dell’Ateneo di Catania e Facoltà di Lingue che stentano a riconoscere ai precari dell’ università la giusta dignità professionale e di lavoratori, nonostante sia facilmente dimostrabile quanto la loro presenza sia importante per il normale funzionamento dell’Istituzione,
Il presente documento vuole testimoniare questo malessere e segnalare nei punti seguenti alcuni problemi che richiedono una urgente soluzione.
1) Si fa presente che non sono stati ancora emessi bandi per il lettorato di lingua araba su Ragusa, uno degli insegnamenti con maggior numero di studenti e che ha un’importanza cardinale nell’offerta didattica sulla sede ragusana, la cui vocazione orientalistica costituisce uno dei principali punti di forza. Si invitano l’Ateneo e la Facoltà a provvedere il prima possibile a questa grave mancanza, per non danneggiare la didattica di lingua e letteratura araba e per non danneggiare i numerosi studenti che hanno scelto di iscriversi alla sede di Ragusa per seguire un percorso formativo dedicato a questo settore.
2) Esiste un serio problema relativamente alla firma dei contratti per le docenze ed alla erogazione dei relativi compensi. Ancora oggi, 19 novembre 2009, ci sono dei colleghi che non hanno percepito il compenso loro dovuto per la prestazione d’opera intellettuale dell’anno accademico 2008-2009.
La firma dei contratti avviene nella totalità dei casi non prima del mese di giugno e spesso a prestazione conclusa. L’erogazione dei pagamenti ha dei tempi eccessivamente lunghi e inaccettabili per chi ha nelle docenze a contratto l’unica fonte di reddito o comunque di primaria importanza.
3) Questa situazione, a cui va aggiunta la recente e pesante decurtazione delle retribuzioni, svilisce il ruolo dei docenti a contratto nella Facoltà. Si ricorda a tal proposito che per l’anno accademico 2008-2009 le sede di Catania copre l’offerta didattica facendo ricorso a 39 docenti a contratto, mentre su Ragusa i docenti a contratto sono 37, più del doppio del numero di ricercatori, più del triplo del numero di docenti ordinari e associati. Non è accettabile che una parte così rilevante del corpo docente subisca delle condizioni lavorative così penalizzanti e discriminatorie.
Si ritiene che sia giunto il momento di cambiare questa prassi e pertanto i docenti precari presentano le seguenti istanze:
A) Si rivendica il diritto a firmare il contratto prima della prestazione ed in ogni caso mai dopo la conclusione della stessa.
B) Si chiede che nei contratti siano d’ora in poi specificati i tempi e le modalità di pagamento della prestazione.
C) Si chiede che nei contratti sia specificata la data in cui decade il rapporto di lavoro tra docente e Ateneo;
D) Si chiede l’abolizione degli affidamenti didattici a titolo gratuito per docenti privi di altri contratti a compenso, in quanto nella maggior parte dei casi ciò costituisce una forma di prevaricazione su una parte contrattualmente debole che, solo per esigenze accademiche o di ricerca, accetta di prestare la propria opera senza compenso.
4) Si invita a riflettere sul fatto che gli insegnamenti affidati mediante contratto necessitano di una preventiva copertura finanziaria. Pertanto, risulta difficile capire i motivi dei ritardi con cui sono corrisposti i pagamenti. A tal proposito si chiede di illustrare pubblicamente, con trasparenza e chiarezza, quali sono i passaggi che riguardano la gestione dei pagamenti relativi alle docenze a contratto che, in teoria, dovrebbero attingere da fondi già a disposizione della Facoltà.
5) I docenti chiedono al Preside di indire in tempi brevissimi un’assemblea che abbia come ordine del giorno la questioni elencate ai punti fin qui esposti. L’assemblea dovrà essere l’occasione per discutere ed individuare un iter burocratico teso a rendere più rapide le pratiche relative al personale docente a contratto.
I docenti a contratto non sono interessati in questa fase ad impostare un confronto polemico con la Facoltà e con l’Ateneo. Si vuole invece fare presente che tra le sedi di Catania e di Ragusa oltre il 50% del personale docente è costituito da precari e si invitano pertanto il Preside e tutti gli organi collegiali della Facoltà a tenere nella debita considerazione i problemi evidenziati nel presente documento, affinché si possa insieme individuare una soluzione.