La recensione della spettatrice Isa

Le sirene di Hollywood hanno suonato anche per Mira Nair, già vincitrice (immeritatamente) del Leone d’Oro con Monsoon Wedding. Ma che voleva in fondo questa Rebecca Sharp? Passare da sguattera a Lady! Rebecca viene “comprata” dagli aristocratici, poteva finire diversamente? Nella Londra degli inizi dell’800 non c’era spazio per una “self-made woman”.

A meno che… Ovvio, però, che faccia scandalo scatenando l’odio delle incartapecorite madame di corte. Insomma, niente di nuovo: i soliti ricchi impazienti di diventare nobili, i soliti nobili che decadono. Parlando di Becky, la protagonista, viene in mente il Barry Lindon di Stanley Kubrick. Non solo perché è tratto da un’opera dello stesso autore, ma soprattutto perché i sentimenti di rivalsa sociale animano entrambi i personaggi. Kubrick, però, diede a barry Lindon uno spessore “immorale” che è del tutto assente nella Becky della Nair. Senza personaggio principale il film diventa insulso, anche se ben confezionato (la regista indiana mostra di saper girare: soprattutto nelle fastose scene di palazzo c’è un uso magnifico della profondità di campo). Un’ultima riflessione. La Nair mette dappertutto qualcosa di indiano: dal servitore, al peperoncino, a un balletto in puro stile bollywood, più un finale attaccato con lo scotch.

La protagonista ed il maritino in viaggio di nozze arrivano in India. Due minuti di cartoline: gli elefanti, il Gange, Jodphur. VOTO FINALE: 6. Non dico che era da non mettere in programma (Thackeray, l’ambientazione inglese, la musica abbstanza ok), ma mi è sembrato discutibile come film d’apertura. Sarà perché a mettere mano al programma c’è UNO STORICO, che non ha saputo resistere al gusto da melodramma postmoderno e all’emozione della battaglia di Waterloo servita all’indomani di un ballo a Bruxelles? Comunque aspettiamo i responsabili del programma di “Learn by Movies” alla prossima prova. Già, il film di Wim Wenders avrebbe forse meritato l’apertura!!!


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