Dopo l'assoluzione da ogni accusa, il fondatore dell'Mpa pianifica il suo futuro. Le riserve saranno sciolte sabato, ma le voci corrono e non pochi lo vedono come candidato al Senato, magari tra le fila della Lega. Lentini: «Farà qualcosa che non ha mai fatto»
La nuova vita di Raffaele Lombardo è ancora in politica? L’ex presidente potrebbe preparare candidatura al Senato
Dodici anni, tanto è durato il caso giudiziario che ha avuto come protagonista l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Una vicenda che ha visto il fondatore del Movimento per le autonomie venire assolto, dopo due processi in corte d’Appello, dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. Adesso per lui comincia una nuova vita che, si vocifera sempre con più insistenza, pare essere ancora una volta sotto i riflettori della politica. Lombardo scioglierà le riserve sabato prossimo, giorno in cui è stata fissata una conferenza stampa in un noto hotel di Catania, ma la possibilità di un suo ritorno nell’agone sembra essere tutt’altro che una suggestione.
«È stato un periodo sofferto, attendere dodici anni è esagerato anche se non spetta a me giudicare.- dice a MeridioNews Totò Lentini, capogruppo all’Assemblea regionale di Popolari e autonomisti, partito che prende le mosse proprio dall’idea dell’ex governatore – Il presidente Lombardo è una persona molto capace: la politica la conosce e l’ha fatta pure bene. Ha aspettato la sentenza e adesso manifesterà le sue intenzioni per il futuro nella conferenza stampa che ha organizzato». Intenzioni che non dovrebbero tuttavia prevedere un Lombardo bis nella corsa alle prossime elezioni regionali. «Non penso proprio – continua Lentini – conoscendo la persona, non mi sembra intenzionato a fare un percorso già fatto. Potrebbe però aspirare ad altre cose, cose che lui non ha mai fatto. La sua è una scelta di vita, non penso che ripeta qualcosa che ha già fatto, non mi sembra il tipo». E tra le cose che non ha mai fatto, o meglio, che non è riuscito a fare, c’è il senatore della Repubblica.
Ci aveva provato nel 2013, capolista tra le fila del Partito dei siciliani, satellite nella coalizione di centrodestra guidata da Forza Italia di Silvio Berlusconi, che tuttavia non raggiunse lo sbarramento. E l’opportunità ci sarebbe anche, le prossime Nazionali saranno infatti tra più o meno un anno, come ultimo appuntamento del tour de force elettorale che passa dall’elezione del presidente della Repubblica, le Amministrative e le Regionali. Un appuntamento per cui Lombardo potrebbe avere un biglietto in prima classe: Popolari e autonomisti, in qualità di confederato con la Lega ha diritto a esprimere due nomi da inserire all’interno delle liste del partito di Matteo Salvini. Pure questa potrebbe essere molto più che una suggestione, anche se nella corsa allo slot disponibile per la candidatura Lombardo potrebbe vedersela con Giuseppe Lombardo, figlio del fratello di Raffaele, Angelo, e attuale assessore ai Servizi sociali al Comune di Catania, che da tempo avrebbe espresso il desiderio di tentare l’avventura romana. Zio e nipote potrebbero anche non pestarsi i piedi, vista la giovane età, Giuseppe, potrebbe solo concorrere per un posto alla Camera dei deputati, ma appare poco probabile il ticket familiare.
Ma la Lega non è l’unico partito che potrebbe dare ospitalità all’ex governatore. Lombardo potrebbe anche cercare sponda in Forza Italia: se è vero infatti che con Silvio Berlusconi i rapporti al tempo della presidenza della regione non furono proprio idilliaci, le dimissioni del catanese portarono a un improvviso riavvicinamento, culminato appunto con l’apparentamento del Partito dei siciliani. Per non parlare dell’intesa con un altro ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, che da tempo cerca di mettere in piedi una nuova entità di centro, che potrebbe fare da casa ideale per le ambizioni da moderato di Raffaele Lombardo. Ma al momento resta tutto nell’ambito della fantapolitica.