Alla presenza della soprintendente del Mare, nonché moglie dell'archeologo scomparso tragicamente, è stato annunciato il via libera al progetto che porterà a un'esposizione temporanea dell'importante relitto, rimasto fino a ora dentro alcune casse
La nave arcaica di Gela, il sogno di Tusa si realizza Sarà esposta in un palazzo intitolato all’ex assessore
Prende forma a piccoli passi il sogno del compianto Sebastiano Tusa: entro un anno circa Gela potrebbe
esporre finalmente la Nave Arcaica, recuperata sette anni orsono nei fondali di Bulala e poi sepolta per
mancanza di spazi espositivi in alcune casse, riposte in un magazzino del Museo Archeologico gelese.
L’ex assessore regionale ai Beni Culturali, scomparso tragicamente lo scorso marzo in un incidente aereo in
Africa, aveva lavorato fino al suo ultimo giorno affinché si accelerassero i tempi per la realizzazione del
Museo del Mare, nel sito di Bosco Littorio.
Con il passare degli anni però, a causa dei tempi della burocrazia e di una serie di ricorsi, l’iter è stato rallentato fin
quasi a fermarsi. Ora finalmente potrebbe arrivare il via libera al progetto, anche se i tempi di realizzazione
potrebbero comunque restare lunghi.
A questo si aggiunge il Museo Archeologico che nelle ultime settimane ha dovuto chiudere per motivi
strutturali e che non si sa al momento quando potrà riaprire al pubblico.
Ecco perché i vertici del Polo Museale e la Soprintendenza hanno scelto di percorrere una via alternativa.
Un intero edificio storico della città, quello che un tempo ospitava il monastero delle Benedettine, verrà
ristrutturato ed utilizzato come Palazzo delle Esposizioni e, nell’immediato, verrà attrezzato per ospitare il
relitto della Nave e i reperti attualmente custoditi nel Museo gelese, chiuso per ristrutturazione.
Ciliegina sulla torta, il palazzo sarà intitolato proprio a Sebastiano Tusa, che cinque giorni prima della sua
scomparsa aveva effettuato un sopralluogo nei locali dell’ex convento e aveva dato il suo benestare
all’allocazione del relitto.
Un omaggio voluto dal sindaco di Gela, Lucio Greco, che ha trovato la
condivisione di tutti gli attori coinvolti. Lunedì, infatti, a Palazzo di Città ha fatto visita la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni, moglie del compianto Tusa, e
il Direttore del Parco Archeologico Luigi Maria Gattuso, accompagnati dagli specialisti dell’Università di
Ginevra che, insieme alla società svizzera Hublot, stanno studiando i fondali di Bulala alla ricerca di nuovi reperti.
«In questa nuova struttura museale racconteremo al mondo la storia del porto arcaico e del territorio –
dice la Soprintendente – Verranno messi insieme sia i reperti di mare che quelli di terra e, soprattutto la
Nave di Gela. Sebastiano – aggiunge con un filo di commozione – sarebbe orgoglioso di quello che si sta realizzando in
città, perché ha sempre avuto a cuore Gela e la sua storia millenaria. Lui è sempre stato un uomo del fare e i
risultati del suo lavoro continuano a realizzarsi anche adesso che non c’è più».
«Tutto il progetto si svolgerà in tre fasi – ha spiegato il direttore Gattuso – partiamo dall’individuazione dei
fondi per poi passare alle verifiche di idoneità dell’edificio. Terminati questi passaggi passeremo al trasloco
vero e proprio dei reperti e, soprattutto, al montaggio del relitto della Nave».
Ci vorrà almeno un anno per completare le teche espositive e il trasferimento degli importanti reperti,
attualmente presenti all’interno del museo regionale, inagibile a causa dei recenti cedimenti. Quindi
l’ex convento delle Benedettine diverrà, seppur temporaneamente, la sede dove verrà allestito un percorso
archeologico, tutto incentrato sulla nave arcaica e sui ritrovamenti che negli anni si sono susseguiti,
soprattutto nei fondali di contrada Bulala.
A finanziare la spesa di circa due milioni di euro sarà Eni che prenderà i fondi dai 32 milioni di euro delle
compensazioni previste dal Protocollo del 2014 che sancì il passaggio dalla raffinazione classica a quella
Green.
«Siamo contenti di poter realizzare finalmente delle cose concrete per il territorio – ha dichiarato il
presidente di raffineria Francesco Franchi – per noi è un punto d’onore dare il nostro sostegno alla
creazione di questo polo d’attrazione importantissimo. Un gioiello vero da godere e da mostrare a tutto il
mondo».
«Siamo finalmente in dirittura d’arrivo – ha spiegato il sindaco Greco – nelle prossime settimane
daremo incarico per le perizie tecniche e faremo in modo che il progetto possa andare in porto entro la fine
di quest’anno, così come indicato dalla Soprintendenza. Crediamo che un polo di questo tipo possa
attrarre un flusso di almeno quarantamila visitatori all’anno ».