«Lo sguardo di Renato Leotta si sposa perfettamente con la nostra idea di giardino». Sono queste le prime parole del vicepresidente della fondazione Radicepura Mario Faro sulla mostra Appunti sul giardino: capperi, castagni, carrubi… inaugurata sabato nel proprio nel parco botanico Radicepura. «Stupisce la sua capacità di raccontare temi complessi in maniera semplice – aggiunge Faro – grazie a immagini che restituiscono il movimento, l’alternarsi del tempo e dei secoli in cui si è costruita la nostra storia mediterranea. A noi il compito di ritornare su quelle tracce e riuscire a inserirci in questo moto perpetuo e inarrestabile che ci ha portati fino a oggi».
Di origini acesi, anche se è nato a Torino, Renato Leotta è intimamente legato al territorio siciliano, dove abita da anni. Nei suoi costanti e continui processi di osservazione, tenta di identificare e circoscrivere una serie di immagini, visualizzate attraverso diversi media che, pur essendo in relazione con un tempo e uno spazio specifico, contengono un carattere universale. La mostra, costituita da una raccolta di fotografie, è concepita come una raccolta di appunti intorno alla natura del versante est delle pendici dell’Etna e ha per protagonista la relazione tra il Vulcano e la flora indigena che vi prospera rigogliosa.
Le immagini esposte costituiscono una riflessione su un aspetto peculiare del giardino Mediterraneo, dove la presenza generosa della natura assorbe il tempo in una durata indefinita, scandita da un continuo rinnovamento. All’interno di questo contesto si inserisce anche l’opera dell’uomo che diventa, assieme alla natura, coprotagonista della stessa storia e cultura mediterranea che si rinnova nel tempo delle stagioni. Il lavoro dell’artista diventa un’affermazione di unità tra le due entità e le immagini registrate raccontano il paesaggio, misurando il tempo e immortalando il palpito della natura in questo angolo di Mediterraneo.
La mostra sarà visitabile fino al 19 dicembre del 2021 alla fondazione Radicepura che ha sede nel parco omonimo a Giarre e che da sempre promuove e diffonde sviluppo della cultura paesaggistica in ambiente mediterraneo sia attraverso la salvaguardia della biodiversità, sia attraverso percorsi educativi mirati a diffondere una cultura di rispetto e tutela dell’ambiente.
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