La ministra Cecile Kyenge: “I centri di accoglienza siciliani sono inospitali. Meglio gli hotel”. A patto che qualcuno paghi. Per esempio, la UE

La ministra vorrebbe dare le seconde case gli italiani a zingari e immigrati. Qui non la possiamo più seguire…

I centri di accoglienza siciliani per gl’immigrati? Non sono il massimo. Parola di Cecile Kyenge, la ministra del nostro Paese. Da qui la sua proposta: utilizzare gli hotel siciliani per ospitarli.

Cecile Kyenge (nella foto a sinistra, tratta da riverflash.it) si occupa dei tanti clandestini che, in questi giorni di agosto, hanno invaso le nostre coste. Secondo la ministra, noi siciliani potremmo fare di più.

Sul sito Voxnews si legge che, secondo Cecile Kyenge, i centri di accoglienza allestiti in Sicilia non sono il massimo. Ha ragione. Da qui la sua proposta.

L’idea non è sbagliata. Anche perché, giusto quest’anno, gli hotel siciliani non sono particolarmente gettonati dai turisti. Ospitare i clandestini negli alberghi potrebbe essere una soluzione. A patto che qualcuno paghi. Chi dovrebbe pagare? Su questo punto, forse, la ministra dovrebbe essere un po’ più chiara.

Noi, a differenza dei leghisti, prendiamo seriamente in considerazione questa proposta (la seconda proposta della ministra – quella di affittare agli zingari le seconde case a prezzi popolari – Cecile Kyenge non ce ne voglia, ci sembra improponibile).

Passi pure l’idea di utilizzare gli hotel siciliani (possibilmente non i 5 stelle, che costerebbero troppo) per ospitare, magari per i primi giorni, i clandestini che arrivano in Sicilia.

La ministra Cecile Kyenge, però, dovrebbe articolare meglio la sua idea. Trasformandola in qualcosa di concreto. Del resto, è una ministra della Repubblica, no? Bene, usi la carica che ricopre. Magari andando a Bruxelles per convincere l’Unione Europea – che per gli immigrati che arrivano in Sicilia (ma anche in altre parti d’Italia) non fa nulla – a metterci i soldi.

La scorsa settimana abbiamo pubblicato un dossier, tratto dal quotidiano on line Imola oggi, dal quale si evince che l’Unione Europea, ogni anno, butta un sacco di soldi in iniziativa balzane. In alcuni casi finanziando iniziative fallimentari nei Paesi poveri del mondo. Potrebbe essere un’occasione per ‘costringere’ l’Unione Europea a fare qualcosa di utile per il prossimo.

La seconda proposta di Cecile Kyenge ci sembra improponibile. Stupita di quanti cittadini del nostro Paese posseggano una seconda casa, la ministra vorrebbe farle affittare a nomadi e stranieri. A che prezzi?

Secondo il ministro, sarebbe un’ottima idea usare le “seconde case inutilizzate” degli italiani -magari quelle al mare e in montagna – per ospitare gli zingari. Ovviamente a prezzi popolari.

Sorvoliamo su quello che hanno detto i leghisti, che con questo ministro non sono proprio in sintonia.

 

 


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