Mercoledì 6 gennaio all'Ex Noviziato dei Crociferi va in scena una favola di Natale che affronta gli stereotipi di genere tra l'ironico e il profondo. Organizzato dal comitato cittadino di Arcigay, lo spettacolo è tratto da un racconto di Matteo B. Bianchi
La lettera di Luca che voleva i pattini da femminuccia Arcigay mette in scena Tu Cher dalle stelle
Cher, l’iconica cantante senza età che da almeno 40 anni regna sulle scene mondiali è la protagonista involontaria di una favola di Natale che scavalca gli stereotipi di genere e che spiega che non è soltanto Babbo Natale a consegnare regali. Perché ogni tanto il grasso e dolce signore barbuto proveniente dal nord ignora le richieste dei bambini, mentre Cher no, e come una fatina buona risponde alla letterina di Luca, che a otto anni desidera i pattini da ghiaccio bianchi, anche se sono da femminuccia.
È questa la trama di Tu Cher dalle stelle, che Arcigay Palermo ha deciso di mettere in scena a chiusura simbolica delle festività natalizie palermitane. Sul palco dell’Ex Noviziato dei Crociferi, mercoledi 6 gennaio, ci saranno Luigi Tabita, Rita Collura, Riccardo Bertolino, Fulvio Buccafusco e La drag queen LaMIk (Michele Costagliola) che sarà accompagnata in una performance introduttiva dalle Crispies, band di percussioniste nata tra le volontarie della Croce Rossa. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito è sostenuto dal Comune di Palermo, assessorato alla Cultura, è tratto dal racconto dello scrittore e autore televisivo Matteo B. Bianchi, Tu Cher dalle stelle. Una favola di Natale (Playground 2006).
A distanza di pochi mesi da Fa’afafine, lo spettacolo di Giuliano Scarpinato andato in scena al Biondo e successivamente programmato per i teatri campani, si torna a parlare di gender attraverso gli occhi dei bambini. A differenza dei Comuni di Napoli e di Salerno, l’amministrazione palermitana ha sostenuto e incoraggiato l’iniziativa, assumendo il medesimo atteggiamento con lo spettacolo previsto per l’Epifania. «Utilizzare l’arte per veicolare contenuti è significativo – afferma Daniela Tomasino di Arcigay -. Mentre alcuni Comuni proibiscono libri e boicottano eventi culturali, Palermo incoraggia iniziative come questa. Grazie alla musica non c’è bisogno di parole – continua -, è un linguaggio universale con il quale possiamo comunicare con tutti indifferentemente e senza imbarazzi attraversare mondi diversi. Per quanto riguarda il futuro di Tu Cher dalle stelle – conclude – i protagonisti si augurano di poterlo esportare «fino ad arrivare a coinvolgere la vera Cher in questa favola gender che vuole spaccare i muri dell’identità obbligatoria, è una storia di innocenza».