La Grecia mette in vendita l’isola Elafonisos. Finirà così anche in Italia?

IL PAESE DI SOCRATE E ARISTOTELE METTE ALL’ASTA I ‘GIOIELLI’ DI FAMIGLIA. COSA NON SI FA PER PAGARE IL ‘DEBITO PUBBLICO’ ALL’UNIONE EUROPEA DELL’EURO E DELLA BCE…

L’Unione europea dell’euro e della Bce mette all’asta la Grecia. Non tutta, almeno per ora. Si comincia con l’isola Elafonisos (Cervi in italiano), dislocata a circa 300 metri dalla costa sud del Peloponneso. Verrà venduta, possibilmente a qualche ‘pirata’ legato ai banditi dello spread.

Gli ambientalisti – soprattutto quelli che non hanno mai criticato l’Europa ‘unita’ dell’euro – adesso si dicono preoccupati. Temono che i delicati ecosistemi di questo angolo del Paese di Aristotele e Socrate vengano messi a rischio.

La Grecia, alla fine, sta solo anticipando di qualche anno quello che succederà in Italia? Che farà il nostro Paese quando non potrà più pagare il ‘debito pubblico’ ai tedeschi? Venderà prima le isole Eolie o il Colosseo? O metterà all’asta le villa di Palladio e Santa Maria Novella?

No, Firenze – almeno per i primi anni – non dovrebbe essere toccata per rispetto a Matteo Renzi, che è il migliore Pastore Tedesco che la Merkel possa avere in Italia.

Però qualcosa la Toscana ai tedeschi la dovrà dare: magari un pezzo di Maremma, con tutte le Chianine. Magari gli eredi della Foresta Nera mangeranno qualcosa di buono oltre alle patate.

Detto questo, siamo incuriositi di conoscere quello che diranno i minchioni che ancora oggi, in Italia, celebrano l’euro: non Mario Draghi, per carità: lui non è un minchione: al contrario, è un grande furbo.

Ci riferiamo a tutti quelli che, nel nostro Paese, difendono l’euro per ignoti motivi e credono nell’Europa ‘unita’ dei banchieri e dei predoni della finanza per gli stessi motivi.

Dio: che cosa non s’inventeranno per giustificare l’Italia fatta a pezzi e venduta all’asta? Diranno che servirà per rilanciare l’economia? Che alla fine saranno investimenti esteri? Che rilanceranno l’occupazione e la domanda al consumo?

Ragazzi: si stanno comprando le squadre di calcio, l’Alitalia, vogliono la Finmeccanica. Che fa magari non si prenderanno le nostre coste e i nostri monumenti? Forse non ci dobbiamo battere per ‘privatizzare’ la gestione dei nostri beni culturali?

In Italia – Manzoni in questo è stato un grande profeta – la borghesia si è sempre realizzata mettendosi al servizio, o a mezzo servizio, di qualcuno. Si rimane ‘commossi’ nel vedere come certi politici italici – PD in testa – si stanno prostrando ai piedi della Germania, obbedendo agli ordini dei teutonici: abolite il Senato, cambiate il Titolo V di quello che resta della Costituzione italiana dopo il pareggio di Bilancio e il Two Pack, mettetevi a 45 gradi davanti allo spread…

Ma sì, aveva ragione Mario Monti: le crisi ci vogliono. Temprano, agiscono, cambiano, ci preparano ad abituarci al peggio. Cosa c’è di peggio del Governo Monti? Il Governo Letta! E peggio del Governo Monti e del Governo Letta? Il Governo Renzi!

Avanti, allora. Prepariamoci ad imitare la Grecia. Non quella di Pericle, Socrate e Aristotele, ma la Grecia di oggi. La Grecia con milioni di persone in piazza che manifesta contro l’Unione europea e che poi, negli stessi giorni, come per magia, vota per restare nella stessa Unione europea. E guai a parlare di elezioni truccate, per carità!

Tutto legittimo. Vada avanti presidente Renzi. Vada avanti, avanti, avanti c’è posto…


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