La Giustiziera della notte (o dell’amore?)

di Ivan Scinardo

Se c’è un elemento che colpisce al di là dei luoghi comuni e delle pseudo vendette che certe donne possono riservare agli uomini violenti, forse è da ricercare in un ormone, l’ossitocina, questa sconosciuta ai molti ma non ai ginecologi. Questo ormone, spesso chiamato “ormone dell’amore”, ci fa stare bene. Sembra che durante un orgasmo entri in circolo nel sangue, con una quantità cinque volte superiore rispetto ai livelli normali. Molti ricercatori sostengono che l’ossitocina faccia da collante nei legami affettivi

Forse partendo dal significato e dall’importanza di questo ormone si trova la chiave di lettura del libro: “Esercizi di sevizia e seduzione”, della scrittrice Irene Chias (nella foto a sinistra). Nata a Erice 40 anni fa, vive a Milano, ha pubblicato questo romanzo per Mondadori e lo ha presentato proprio nella sede palermitana della casa editrice.

La storia si snoda attorno alla figura di Ignazia, che in questo periodo di violenza e di abusi sulle donne cerca di riscattarle facendola pagare a maschi violenti, usando però la forza della letteratura. E’ proprio lei che, ispirandosi a libri famosi, scrive e legge agli uomini violenti che decide di sedurre con l’obiettivo di infliggere torture e punizioni.

Alla presentazione sono intervenuti il professore universitario Salvatore Ferlita e la giornalista Eleonora Lombardo. Acceso il dibattito con il pubblico che non ha mancato di entrare nei fatti della cronaca respingendo con sdegno il messaggio di fare passare la violenza sulle donne come “normale”. Ecco che parte la provocazione della scrittrice che invita gli uomini a sentirsi nelle stesse condizioni delle donne violate.

A dire la verità il “sesso forte” ne esce davvero con le ossa rotte. Dalla lettura del libro, i modelli maschili sono per lo più inventati, ma purtroppo, sostiene la Chias, attingono alla realtà. Il libro: “Esercizi di sevizia e seduzione” inverte dunque la prospettiva; affronta un argomento scottante, riuscendo quasi anche a rilassare il lettore. “Architetta precaria di giorno, giustiziera, anzi serial scarer, di notte. Ignazia è speciale sin dal nome: un nome difficile, che costringe chi lo porta a “diventare forte, pronta a sfidare le regole, il senso comune e la condanna della comunità”.

È figlia di siciliani ma è nata vive a Milano, dove fa l’architetta precaria e, senza averlo cercato, si imbatte in un ginecologo simpatico e gentile, che fuma sigarette finte, tiene un diario segreto e la conquista in punta di piedi. Ma Ignazia ha una segreta, personalissima missione a nome di tutte le donne, lontana sia dall’ “impegno” dei cortei neofemministi, sia dall’umorismo alla Sex & the City: leggendo la letteratura di ogni tempo si è resa conto di come qualsiasi forma di violenza sul corpo delle donne sia considerata più che normale, mentre l’equivalente ai danni di un maschio fa inorridire, al punto di essere tacciato di inverosimiglianza”.

L’ultima di copertina del libro si chiude con la frase: “A letto, prima di addormentarmi, ho una specie di visione. E’ il segnale che la mia missione è iniziata”. E’ nata una nuova giustiziera della notte?

 


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