Ad aggiudicarsi la gara indetta dal Comune per affidare i servizi di gestione dei parcheggi e dei bar sul lungomare di via Kennedy è stata la Stella Polare. Soltanto omonima di quella protagonista dell'affare Pua ma dalla storia non meno interessante
La gestione delle spiagge libere ai figli di Giovanni Alì Dal calcio alla Playa. Offerta con un rialzo del 99,99%
Due giovani tutt’altro che con le spalle scoperte. Questo è il profilo più sintentico che si può fare dei nuovi gestori delle spiagge libere della Playa a Catania. Sara e Giuseppe Alì, rispettivamente 26 e 18 anni, sono i proprietari delle quote di Stella Polare, la società che si è aggiudicata la gara per l’affidamento quinquennale delle tre spiagge pubbliche di viale Kennedy, meta ogni anno per chi vuole andare al mare restando in città, non amando gli scogli ed evitando i lidi privati. Ai più attenti il nome Stella Polare, parlando di Playa, creerà un effetto deja-vu, o forse sarebbe meglio dire sbloccherà un ricordo: si chiamava così, infatti, la società che con fondi la cui provenienza è sempre rimasta poco chiara puntava a realizzare il centro polifunzionale da 300 milioni, conosciuto dai più come Pua. In realtà, però, a occuparsi delle spiagge catanesi – trattenendo i proventi dei quattro parcheggi, dei bar, dei servizi di noleggio canoe – non sarà né l’imprenditore veronese Renzo Bissoli né i suoi referenti locali. Si tratta di una banale omonimia, che però non toglie interesse a questa storia.
La Stella Polare che si prenderà cura – pulizia e servizi di salvataggio inclusi – delle spiagge ha sede al civico 10 di via San Giuseppe la Rena ed è amministrata dai figli di Giovanni Alì. In questo caso non c’è nessuna coincidenza, si tratta dell’imprenditore di Adrano globe-trotter del calcio dilettantistico siciliano. Nelle vesti di patron, come ama definirsi, nel corso degli anni Alì, 48 anni, ha legato il proprio nome al Siracusa, al Troina e all’Acireale, di cui è principale sponsor. Una passione per il calcio che nelle scorse settimane è scivolata nella spiacevole accusa di avere contrattato, l’anno scorso, il prezzo della sconfitta degli ennesi nella trasferta calabrese di Corigliano.
L’imprenditore ufficialmente non svolge alcun ruolo né detiene quote nella piccola galassia di società in mano ai figli. Oltre alla Stella Polare, i due giovani possiedono l’Immobiliare Alì mentre la maggiore ha interamente nelle proprie mani la Etna Consulting & Service, società che si occupa di call center e che ha sede, così come la Immobiliare, sempre nei capannoni di via San Giuseppe la Rena. Ad amministrare l’Etna Consulting è Salvatore Diego Ciadamidaro, 36enne che vive allo stesso civico di Giovanni Ciadamidaro, 31enne allenatore in seconda del Troina e anche lui coinvolto nell’inchiesta sulle partite truccate.
Sara e Giuseppe Alì, per aggiudicarsi la gestione delle spiagge fino al 2025, hanno proposto un rialzo del 99,99 per cento sulla base annuale proposta dal Comune, fissata in circa 45mila euro. Una proposta economica che, unita all’offerta tecnica, ha garantito alla Stella Polare il massimo punteggio e, di conseguenza, la meglio sulle altre due pretendenti: la Interguest Società Consortile e l’impresa Fraggetta, famiglia che già in passato ha gestito le spiagge libere entrando in attrito con il Comune, che aveva deciso di revocare la concessione.
Nonostante la giovane età, i due giovani Alì non sono al debutto nel settore della gestione dei servizi in riva al mare. L’anno scorso, infatti, la Stella Polare aveva affittato, come emerge dalla visure, il ramo d’azienda della Lido Azzurro, società che gestisce l’omonimo noto lido proprio alla Playa. La gestione era stata stipulata con l’impegno per gli Alì di acquistare le quote storicamente in possesso della famiglia Micci Barreca. Un passaggio di mano che però alla fine non si sarebbe concrettizzato portando alla risoluzione, a fine stagione, del contratto d’affitto e dei rapporti con il Lido Azzurro. Adesso la nuova scommessa tutta pubblica.