Un entusiasmo sincero e tanti discorsi ufficiali: la visita del presidente Ciampi a Ragusa è andata bene. Ma chi è capace di interpretare il mio sdegno per il suicidio di un cittadino di questa Repubblica?
La festa e la cronaca
Ho seguito la visita di Ciampi attraverso la TV e, del resto, non mi sembra che ci sia molto da aggiungere ai servizi delle TV regionali e nazionali. Non c’è dubbio che questo evento ha in generale entusiasmato buona parte della cittadinanza, anche perché era dalla visita di Einaudi nel 1951 che un Capo dello Stato non metteva piede a Ragusa.
Questa visita ha riprodotto un copione già noto, con le “autorità” in prima fila e con i soliti presenzialisti in seconda, dunque tutto si è svolto nel migliore dei modi e secondo il programma stabilito, con tanto di cena in onore del Presidente nel più esclusivo ristorante cittadino.
Non posso tuttavia non avvertire un senso di forte disagio per la concomitanza di questo evento, giustamente gioioso, con la morte di Giovanni Runfola, 41enne palermitano impiccatosi nella camera da letto della casa dalla quale era stato sfrattato e dopo aver lasciato un biglietto indirizzato al padrone di casa nel quale aveva scritto “Ciao, signor padrone di casa, tu mi butti fuori di casa ma io qui ci resterò per sempre”.
È stridente il contrasto tra il servizio del TG3 sulla visita di Ciampi e la notizia di cronaca appena riportata e lanciata immediatamente dopo, con tanto di immagini shock sul quartiere di Palermo nel quale il fatto si è verificato. Case e quartieri nei quali deve essere una specie di miracolo svegliarsi la mattina e riuscire ad andare a dormire la sera. Miseria inimmaginabile in un Paese che pretende di essere una delle prime potenze economiche del mondo.
Mi chiedo: quanto sono lontani questi politici dalla realtà? Chi mi rappresenta, come cittadino di questo Paese, ha il dovere di farsi interprete del sentimento di sdegno che ognuno deve provare dinanzi a fatti e situazioni come quelli odierni a Palermo. Invece, nelle parole del Presidente, solo frasi di circostanza, lontane da una realtà nella quale i livelli di disagio, di miseria, di povertà aumentano sempre di più.
Nei prossimi giorni Ciampi si recherà a Palermo e certamente nel programma non è prevista una visita ai quartieri ghetto nei quali vivono i più emarginati, i più disagiati e poveri cittadini di questa Repubblica che si dice culla di civiltà. Assisteremo alla solita esortazione al “vogliamoci bene” e tutto continuerà come prima, se non peggio.